> > Liguria, l'interrogatorio di Toti: "Ogni euro destinato alla politica"

Liguria, l'interrogatorio di Toti: "Ogni euro destinato alla politica"

toti

L'interrogatorio di Giovanni Toti è durato circa 8 ore: le sue parole davanti ai pm e le risposte alle 180 domande

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel corso della giornata di ieri, è stato interrogato dai pm. Il 55nne ha finalmente dato la sua versione su quanto contestato dalla Procura, rispondendo ad un faldone di 180 domande, per un interrogatorio che è durato circa 8 ore.

L’interrogatorio di Toti: la memoria

Dalle 11 della mattina fino alla serata inoltrata, tanto è durato l’incontro di Giovanni Toti con i pm in programma ieri, giovedì 23 maggio 2024. Il governatore, agli arresti domiciliari dal 7 maggio per le di corruzione e falso, ha risposto in maniera esaustiva su tutti i punti toccati, assistito dal suo legale Stefano Savi. “Spiegare le linee politiche e morali che, da quanto ho assunto l’onore di guidare Regione Liguria, hanno sempre informato l’attività perseguita dalla Giunta regionale nella unica prospettiva di servire il bene e l’interesse comune dei cittadini liguri e delle loro istituzioni” – queste le motivazioni per la quale è stata scritta la memoria di Toti, che sottolinea come ci sia – “Da parte mia la ferma volontà di collaborare alla ricostruzione della verità”.

L’interrogatorio di Toti: i soldi incassati

Il passaggio fondamentale della memoria è, però, il seguente: Ogni euro incassato ha avuto una destinazione politica: nessun contributo ha prodotto arricchimento o utilità personale a me, agli altri appartenenti al mio partito o a terzi privati” – assicura Toti, che poi scende maggiormente nel dettaglio –Ogni dazione di denaro è stata accreditata con metodi tracciabili e rendicontata. Del pari tutte le spese sostenute sono state rendicontate e pubblicizzate in termini di legge e anche oltre. I bilanci e i rendiconti sono stati (e sono ancora) pubblicati sui siti internet delle organizzazioni politiche a mio sostegno“. “Nessun contributo ha prodotto arricchimento o utilità personale a me, agli altri appartenenti al mio partito o a terzi privati” – rimarca nuovamente il Presidente della Liguria in un altro passaggio – “E proprio per fugare ogni minimo possibile sospetto e garantire massima trasparenza e possibilità di controllo, particolare attenzione è stata posta nel separare ogni aspetto economico della mia vita privata da qualsiasi attività economica legata alla politica, tanto da separare anche i conti correnti personali e utilizzare per l’attività politica esclusivamente conti dedicati e ‘trasparenti’, con strumenti di accredito e spesa tracciati, tracciabili e sempre rigorosamente documentabili”.

L’interrogatorio di Toti: i fratelli Testa

Importante anche il passaggio sui fratelli Arturo e Maurizio Testa, anche loro indagati: “Venivano presentati come attivisti politici con incarichi in Regione Lombardia da due onorevoli, Sorte e Benigni, che ne garantivano sulle qualità personali. Nel loro curriculum vi erano incarichi politici legati alla giunta regionale lombarda. Il fatto di essere riesini e loro rappresentanti non può equivalere ad essere considerati come persone di malaffare“.