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Giallo Liliana Resinovich, nuova rivelazione di Claudio Sterpin su Sebastiano Visintin

Liliana Resinovich Sebastiano Visintin

Per la Procura di Trieste, Sebastiano Visintin avrebbe ucciso Liliana Resinovich. Claudio Sterpin rompe il silenzio con nuove dichiarazioni.

Il mistero sulla morte di Liliana Resinovich si infittisce. A distanza di anni dalla scomparsa e dal ritrovamento del corpo, il caso continua a far discutere l’opinione pubblica. La Procura di Trieste ha recentemente avanzato una nuova ipotesi accusatoria: Sebastiano Visintin, marito della vittima, sarebbe coinvolto direttamente nell’aggressione e nella morte della donna. In questo contesto già carico di tensione, riemerge la figura di Claudio Sterpin, amico intimo della donna, che rompe il silenzio e fornisce nuove dichiarazioni destinate a riaccendere il dibattito.

Le accuse della Procura su Sebastiano Visintin

Secondo la più recente ipotesi formulata dalla Procura di Trieste, sarebbe stato Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, ad aggredirla e a causarne la morte per soffocamento. L’accusa si basa su una serie di elementi raccolti nel corso dell’inchiesta, tra cui incongruenze nelle dichiarazioni rese da Visintin e nuovi riscontri investigativi. Gli inquirenti ritengono che Liliana non si sia tolta la vita, ma che sia stata vittima di un’azione violenta, maturata in un contesto personale e relazionale complicato. Si tratta di un cambio di passo importante rispetto alle prime fasi dell’indagine, che avevano lasciato spazio anche all’ipotesi del suicidio.

Dopo le accuse della Procura, Sebastiano Visintin è sparito dalla circolazione, anche se fino al giorno prima aveva continuato a postare sui social. La svolta è arrivata con l’esito dell’incidente probatorio legato alla testimonianza di Claudio Sterpin, richiesto alla gip Flavia Mangiante e depositato il 21 maggio.

Giallo Liliana Resinovich, nuova verità di Claudio Sterpin su Sebastiano Visintin

A intervenire sul caso è Claudio Sterpin, amico di Liliana Resinovich, che esprime forti dubbi sulla colpevolezza di Sebastiano Visintin. Secondo Sterpin, non sarebbe stato Visintin ad uccidere Liliana, ma piuttosto si tratterebbe di un’azione premeditata, messa in atto da più persone.

Pur non ritenendolo l’esecutore materiale, l’uomo è convinto che il marito della donna conosca ogni dettaglio di quanto accaduto, compresi il luogo in cui il corpo è stato nascosto e chi abbia condotto Liliana fino al boschetto dell’ex OPP, dove fu ritrovata il 5 gennaio 2022. A suo dire, è improbabile che il cadavere sia rimasto lì per venti giorni senza subire danni da parte degli animali selvatici presenti nella zona.

L’amico della vittima sottolinea inoltre di aver espresso questi sospetti già il 15 dicembre 2021, quando si era presentato spontaneamente in Questura, poco prima del ritrovamento del corpo. Alla luce della nuova ipotesi formulata dalla Procura di Trieste, che vede proprio Visintin come presunto autore dell’aggressione e del soffocamento della moglie, le sue dichiarazioni tornano al centro del dibattito.

Nel quadro delle indagini sulla morte di Liliana Resinovich, potrebbero assumere nuova rilevanza le testimonianze di alcuni sanitari del parco di San Giovanni, che avevano segnalato la presenza sospetta di un uomo nei giorni precedenti al ritrovamento del corpo. Uno di loro descrisse un individuo con barba bianca, abiti scuri e una torcia, visto all’alba del 5 gennaio proprio nell’area dove fu scoperta la vittima. Queste dichiarazioni, inizialmente ritenute non decisive, potrebbero ora essere rivalutate alla luce delle nuove ipotesi sul possibile coinvolgimento di Sebastiano Visintin.