E’ sempre mistero sulla morte di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa nel dicembre 2021 il cui cadavere è stato ritrovato un mese dopo nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste. Ecco che spuntano tre nuovi indizi.
Caso Liliana Resinovich: continuano le indagini
La morte di Liliana Resinovich è ancora avvolta nel mistero.
Accantonata l’ipotesi di suicidio, gli inquirenti stanno indagando per omicidio e, per il momento, unico inscritto nel registro degli indagati è il marito della 63enne Sebastiano Visentin. La pm, come riporta il Giornale, ha chiesto al gip di effettuare nuovi accertamenti di tipo genetico, dattiloscopico e merceologico su diversi reperti. Ecco quali.
Liliana Resinovich, i tre nuovi indizi che possono dare una svolta al caso
Come visto sono stati disposti ulteriori accertamenti per arrivare a capire chi ha ucciso Liliana Resinovich. analisi della suola delle scarpe che indossava la 63enne potrebbe portare a una svolta. Sulla suola, oltre al terriccio, sono state trovate tracce di gesso e, come ipotizza il Giornale, è probabile che Liliana sia stata uccisa in un posto diverso e poi portata nel boschetto, il tutto lo stesso giorno della scomparsa. Inoltre c’è da analizzare il famoso cordino trovato sul collo della vittima, con la speranza di trovare tracce di DNA. Infine c’è da comparare i gomitoli di spago trovati a casa Visentin, il taglio che gli spaghi hanno alle estremità va infatti messo a confronto con quello trovato su un braccialetto preso dagli inquirenti a casa del fratello della vittima.