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Long Covid, chi ha avuto Omicron ha meno rischi di contrarlo

Nuovi dati sul Long Covid

La differenza sostanziale fra la prima versione del virus e la variante 2022, Long Covid, chi ha avuto Omicron ha meno rischi di contrarlo

Long Covid e possibili incentivi ad averlo, chi ha avuto Omicron ha meno rischi di contrarlo: lo dice uno studio svizzero condotto dalla Divisione Malattie infettive ed Epidemiologia dell’Ospedale di San Gallo. Il dato è che il Long Covid insorge con minori probabilità se si è stati contagiati con la variante Omicron di Sars-CoV-2. Lo studio in questione è stato condotto su oltre mille operatori sanitari da Carol Strahm e verrà presentato al Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive il prossimo aprile a Copenaghen in Danimarca.

Long Covid e meno rischi di contrarlo

Nella stesura del report sono stati coinvolti 1.201 operatori sanitari, in gran parte donne, impiegati in nove network elvetici. Al centro la presenza in percentuale di strascichi dopo la malattia tra chi era stato contagiato da Sars-CoV-2 di tipo “wild”, vale a dire la prima versione del virus, poi dalla prima variante Omicron o da entrambi. Il tutto poi rispetto a un gruppo di controllo. Chi lo componeva? Persone non contagiate.

Tre sessioni di studio dal 2021 al 2022

Su 3 sessioni, nel marzo 2021, nel settembre 2021 e nel giugno 2022, i partecipanti hanno compilato questionari online e dato informazioni su 18 sintomi di Long Covid. E i disturbi censiti? Perdita di olfatto o di gusto, stanchezza e debolezza, burnout o esaurimento e perdita di capelli. Poi la conclusione: i partecipanti contagiati dalla prima versione del Covid avevano una probabilità di Long Covid fino al 67% maggiore rispetto a quelli non contagiati; un rischio aumentato “che nel tempo scendeva al +37%”.