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Mauro Coruzzi, in arte Platinette, dopo l'ictus: "Sto riprendendo in mano la mia vita"

Mauro Coruzzi Platinette

A marzo dello scorso anno Mauro Coruzzi si stava preparando per un musical, con un personal trainer, quando è stato colpito improvvisamente da un ictus

Dopo l’ictus ischemico, avuto lo scorso anno, Mauro Coruzzi, racconta a Vanity Fair la sua vita oggi.

La vita di Mauro Coruzzi dopo l’ictus

L’attore 68enne sta cercando di riprendere in mano la sua vita e racconta di essere entrato a far parte dell’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale, presente in Italia:

«Mi sembra non solo giusto, ma utile. Lo faccio anche perché mi serve: è una ulteriore spinta a non perdere tempo, ad affidarmi ai migliori esperti del settore. Oggi l’ictus colpisce chiunque, e a tutte le età: un tempo erano a rischio soprattutto gli ultracinquantenni, invece oggi lo sono anche i ragazzi, gli sportivi, le persone che fanno una vita salutare».

Il ricordo del giorno in cui Coruzzi è stato colpito da un ictus

Aveva appena finito il suo allenamento per un musical con il suo personal trainer, racconta:

«Quando era arrivato per lui il momento di andarsene, io non riuscivo a salutarlo. Avevo perso improvvisamente la parola, ma non la coscienza. Mi venne da ridere. Ma lui, che è un fisioterapista e ha dimestichezza con questi problemi, ha capito immediatamente cosa mi fosse capitato. Oggi fatico ancora anche con le scale, specialmente quando scendo».

Inoltre, in merito alla perdita dell’uso del linguaggio, Mauro Coruzzi ha dichiarato:

«La voce per me è tutto. Ho cominciato a 18 anni in radio, poi ho fatto l’autore, e se devi spiegare un copione è importante che tu lo possa fare. Facendo televisione sono diventato popolare proprio per il mio eloquio chiaro e spietato. Oggi sto riprendendo in mano la mia vita, ma l’umore è ancora molto altalenante. Però ho fatto una scoperta preziosa ovvero la riabilitazione: mi ha fatto capire che qualsiasi essere umano può ricostruire pezzettino dopo pezzettino la propria identità».

Gli strumenti che hanno permesso a Mauro Coruzzi di migliorare le sue condizioni

«Ho trovato un sollievo reiterato nel canto, che già era una mia grande passione. Soddisfa pienamente il mio bisogno di comunicare e mi permette di articolare bene le parole. Tra le varie attività di recupero proposte da A.L.I.Ce. c’è anche il canto corale: è stato fondato un coro di afasici, in diverse sedi. Ecco, mi piacerebbe fare una canzone vera e propria insieme a loro».