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Migranti, recuperati i cadaveri di due donne vittime del naufragio del 24 aprile

Forze dell'ordine

Recuperati in acque Sar italiane i cadaveri di due donne, riconducibili ai dispersi del naufragio dello scorso 24 aprile

Migranti: altri naufragi, altre vittime. Recuperati in acque Sar italiane i cadaveri di due donne, riconducibili ai dispersi del naufragio dello scorso 24 aprile.

Si sono ribaltati quattro barchini

A occuparsi del recupero dei corpi è stata la motovedetta Cp268 della Guardia costiera. I militari dell’unità di soccorso hanno avvistato le salme dopo aver messo in salvo 62 migranti, tra cui tre donne, che viaggiavano su un barchino di 9 metri salpato da Sfax in Tunisia: originari di Benin, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Sudan e Togo, sono sbarcati a molo Favarolo a Lampedusa. I cadaveri sono stati portati invece alla camera mortuaria del cimitero.

Numeri sempre in aumento

Soltanto nei tre giorni appena trascorsi, la costa siciliana è stata interessata da numeri di migranti in arrivo di gran lunga superiori a quelli in grado di essere gestiti dalle strutture ricettive. Due giorni fa ci sono stati 28 sbarchi con un bilancio complessivo di 1.117 persone. Ieri mattina all’hotspot di contrada Imbriacola c’erano 2.698 ospiti, a fronte di una capienza prevista per poco meno di 400 persone. Di fronte a certe cifre diventa difficile per le autorità arginare un danno che presenta già di per sé problematiche di vario genere. E così, scappando dalla morte, molte vite umane inconsapevolmente la rincorrono.