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Dalla bomba nella cassa di vino ai missili sparati da terra, le ipotesi sull’aereo precipitato e sulla morte di Prigozhin

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Bombe, missili, finzioni: ecco tutte le ipotesi che circolano rispetto al presunto attacco all’aereo privato di Prigozhin e alla sua morte.

Dalla bomba ai missili alla volontà di inscenare l’incidente: quali sono tutte le ipotesi e le teorie sul presunto attacco che ha fatto precipitare l’aereo privato di Yevgeny Prigozhin, causandone la morte?

Morte Prigozhin: le ipotesi sull’attacco al suo aereo privato. La teoria della bomba

Le cause dello schianto del jet a bordo del quale si trovava il capo della compagnia militare privata Wagner Yevgeny Prigozhin sono avvolte nel mistero. E probabilmente nel mistero rimarranno avvolte per sempre. Dopo un lungo silenzio da parte delle autorità russe, il presidente Vladimir Putin è intervenuto sulla vicenda nella giornata di giovedì 24 agosto, garantendo l’apertura di un’inchiesta “che verrà portata avanti fino in fondo”.

La dichiarazione ha generato scetticismo e anche ironia tanto nell’entourage di Prigozhin che tra gli analisti occidentali, certi che nello schianto che ha spazzato via con un colpo di spugna il vertice militare della Wagner ci sia la mano del Cremlino. Nessuno, infatti, crede all’ipotesi dell’incidente avvenuto per caso o a quella dell’attentato organizzato dagli ucraini.

A far cadere l’aereo su cui il generale viaggia insieme ad altri comandati del gruppo potrebbe essere stata un’esplosione a bordo del velivolo causata da una bomba o da un altro dispositivo affine. Questa teoria è supportata soprattutto dal New York Times che ha citato fonti di intelligence. In questo scenario, si inseriscono anche le dichiarazioni rilasciate da investigatori citati dalla testata Telegram russa Shot, per i quali l’ordigno sarebbe stato collocato nel vano carrelli. Secondo l’ex ufficiale dell’intelligence britannica Christopher Steele, invece, la bomba sarebbe stata piazzata in una cassa di vino. “Una fine piuttosto ironica per l’ex ristoratore di Putin”, ha commentato con sarcasmo Steele.

Nell’ipotesi della bomba posizionata sull’aereo, è stato individuato anche un sospettato, tacciato di aver portato l’ordigno a bordo. L’indice è puntato contro Artiom Stepanov, pilota personale di Prigozhin e fondatore della società proprietaria dell’aereo. Anche se Stepanov non guidava il velivolo, potrebbe aver avuto accesso al jet. Al momento, l’uomo è irreperibile per le forze dell’ordine. Stando a quanto riferito dal fratello, sarebbe in vacanza a Kamchatka, nell’Estremo Oriente russo.

La pista dei missili lanciati contro il jet del generale

Oltre all’ipotesi bomba, spunta anche chi crede che il jet sia stato abbattuto da un missile. In molti, in realtà, supportano questa tesi.

Per i funzionari americani citati da Reuters, Washington sarebbe propensa a credere alla tesi di Grei Zone, canale Telegram vicino al gruppo Wagner. Secondo questa narrazione, l’aereo di Prigozhin sarebbe stato abbattuto da missili terra-aria provenienti dal territorio russo. Ad avvalorare la ricostruzione, anche le parole dell’ex deputato russo Ilja Ponomariov, da anni residente in Ucraina e noto oppositore di Putin. Per Ponomariov, due missili del sistema di difesa contraerea S-300 avrebbero colpito il jet.

A ulteriore sostegno dell’ipotesi, ci sarebbero anche le testimonianze di alcuni residenti che hanno riferito di aver udito due esplosioni prima dello schianto.

Le ipotesi sull’attacco all’aereo privato di Prigozhin: il generale ha inscenato la sua morte

Infine, c’è chi pone la propria fiducia in una visione un po’ più fantasiosa. Alcuni, infatti, credono che sia stato lo stesso Prigozhin a inscenare lo schianto e la sua morte con l’obiettivo di scomparire dai radar russi e “uscire dal gioco per sempre”.

Un simile sospetto era scaturito a seguito della diffusione della notizia che, in volo, ci fosse anche un secondo aereo attribuito sempre alla flotta del generale. Il velivolo, che mercoledì 23 agosto aveva sorvolato San Pietroburgo in direzione Mosca e che giovedì 24 ha fatto rotta su Baku, non ha in realtà alcun legame con Wagner e Prigozhin.

A fomentare dubbi sulla drammatica vicenda, intanto, c’è anche il presunto cadavere del capo della Wagner che sarebbe stato identificato sulla base di “prove circostanziali”. La reale identità dei resti rinvenuti non sarà confermata fino a quando non verranno diffusi i risultati dell’esame del Dna.