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Morto Fausto Filippone: aveva buttato la figlia dal viadotto

Fausto Filippone

Fausto Filippone è morto suicida dopo aver buttato la figlia dal viadotto della A14 in contrada Vallemerlo: l'uomo è rimasto 7 ore in bilico sul ponte

Prima ha lanciato dal viadotto Ludovica, la figlia di 12 anni della sua compagna. Poi, dopo 7 ore di estenuanti trattative con i soccorritori, si è a sua volta gettato nel vuoto. Fausto Filippone, 49 anni e dirigente della Brioni, è morto così, con un tremendo gesto suicida, quando ha visto che sotto di lui stavano gonfiando il materasso che avrebbe potuto salvargli la vita.

Il fatto è accaduto nella giornata di ieri. L’uomo ha deciso di farla finita dopo aver gridato più volte “scusa a tutti”. In bilico oltre il guard rail del viadotto sull’autostrada A14 in contrada Vallemerlo, in provincia di Chieti, Filippone è rimasto aggrappato alla rete di protezione per oltre 7 ore. Poi è precipitato giù, dove c’era anche il corpo senza vita della bambina fin dalla mattina. Morta sul colpo è stata la connotazione dei medici legali.

Potrebbe aver ucciso anche la moglie

Purtroppo in questa tragica vicenda c’è anche dell’altro. La moglie dell’uomo, Marina Angrilli di 52 anni, era un’insegnante di lettere presso il liceo scientifico di Pescara “Leonardo da Vinci”. Ieri mattina anche la donna era inspiegabilmente volata giù dalla finestra al secondo piano della loro casa. La donna è poi deceduta in ospedale, dopo il disperato tentativo dei medici di salvarle la vita. In quelle sette ore passate sospeso nel vuoto, Filippone non ha voluto parlare con nessuno. Non ha voluto nemmeno sentire la sorella, arrivata sul viadotto insieme ad altri parenti.

Tra le ipotesi ora al vaglio degli inquirenti di Pescara c’è anche quella che Filippone abbia avuto un ruolo attivo nella morte della moglie. La caduta della donna è avvenuta dal balcone di un appartamento al secondo piano di uno stabile di Chieti Scalo, al numero 18 di Largo Roccaraso. Secondo le testimonianze raccolte dagli agenti, nessuno dei condomini ha visto il corpo precipitare nel cortile da un’altezza di circa 10 metri. Verso le 14 di ieri alcuni hanno tuttavia sentito un urlo. L’appartamento di Fausto Filippone veniva di solito affittato agli studenti universitari. L’uomo con la moglie e la bambina avevano infatti residenza a Pescara. Ora nell’appartamento si trova al lavoro la Polizia Scientifica. Circa due mesi fa, l’uomo aveva perso la madre.

Era stato proprio Filippone a portare la compagna in ospedale dopo la sua caduta dal balcone. Ma non appena i sanitari hanno preso in carico la donna, lui è fuggito rilasciando false generalità. Poco dopo si è recato sul viadotto in contrada Coderuto che collega Chieti e Pescara all’entroterra teatino. Qui l’uomo, come detto, ha scavalcato il parapetto insieme alla ragazzina. Poi l’ha lasciata precipitare urlando: “Scusa per quello che ho fatto”. In seguito Filippone ha ingaggiato una lunghissima trattativa con gli agenti della polizia e i vigili del fuoco. Ma è stato tutto inutile: dopo quasi sette ore aggrappato alla rete di protezione, Filippone si è lasciato cadere ed è morto sul colpo. La compagna è invece morta in ospedale, mentre lui era ancora in bilico sul cavalcavia.