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Mostro di Firenze, ecco la svolta: trovato DNA su due reperti

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Ci sarebbe una svolta per quanto riguarda le indagini del Mostro di Firenze. Sarebbe stato trovato del DNA su due reperti. Vediamo quali sono.

I misteri riguardanti il Mostro di Firenze sembrano per trovare una soluzione ed essere a una svolta importante. Sono stati fatti nuovi esami sui reperti riguardo il delitto di Scopeti nel 1984. Al policlinico Careggi, i genetisti hanno analizzato e studiato un profilo genetico trovato in un fazzoletto sporco di sangue e una lettera anonima. Ecco cosa hanno scoperto.

I familiari di Naudine Mauriot, una delle vittime del Mostro di Firenze, hanno deciso un paio di anni fa di aprire un fascicolo di indagine che avrebbe dato il via a nuove piste e indagini riguardanti quel terribile mistero. L’esame del DNA effettuato su alcuni reperti farà capire qualcosa e porterà a nuove piste e informazioni. In base ai genetisti del policlinico Careggi che stanno studiando il caso, sono stati fatti degli esami su tre buste che contengono i proiettili Winchester serie H, gli stessi usati dal Mostro di Firenze e poi inviate ai pubblici ministeri Pietro Vigna, Francesco Fleury e Paolo Canessa.

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Le buste sono state inviate in seguito ai delitti di Nadine Mauriot e di Jean Michel Kraveichvili. In base alle tracce di saliva sui bordi, si è scoperto il mittente. E’ stato anche scoperto a chi apparterebbe il DNA nel fazzoletto sporco di sangue. A distanza di vent’anni, il sangue era completamente asciutto e si è potuto riuscire a capire qualcosa in più, esaminando il DNA.

L’indagine sui proiettili

Per quanto riguarda i proiettili ci sarà un vero e proprio esame balistico che farà luce sul caso. Verranno analizzati e studiati tutti i bossoli che sono stati usati.

I progressi nelle scienze forensi, probabilmente, consentiranno di avere risultati determinanti anche nei nuovi esami balistici, che questa volta, passeranno al setaccio tutti i bossoli raccolti sulla scena criminis. A questo potrebbe crollare anche il dogma della Beretta calibro 22, la pistola che fino ad ora risulta essere l’unica arma utilizzata dal mostro. Non si sa ancora se sia stato usata la pistola Beretta Calibro 22, in quanto non è mai stata trovata. Le analisi cercheranno di trovare spiegazioni anche a questo fatto.

Vi sono poi due indagati: : l’ex legionario Giampiero Vigilanti, 86 anni e Francesco Caccamo, 87 anni, ex medico del Vigilanti e chiamato in causa nel corso delle indagini condotte dai Ros. Entrambi sono accusati di omicidio in concorso. Sembra davvero arrivata la fine per quanto riguarda il Mostro di Firenze e ora bisognerà capire se cambierà qualcosa in merito alle indagini che incriminarono Pietro Pacciani, morto innocente mentre aspettava un nuovo processo.

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Al vaglio dei genetisti vi sono anche le tende dove furono trovati i due turisti francesi che sono stati uccisi. Analizzando e studiando le tende, i genetisti sperano di trovare alcune tracce genetiche lasciate dagli assassini o dall’assassino.