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Natalità, Lollobrigida passa dalla sostituzione etnica al rilancio dell’etnia italiana

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Dopo la disquisizione sulla sostituzione etnica, il ministro Lollobrigida rilancia la difesa dell’etnia italiana agli Stati generali della natalità.

Intervenendo agli Stati generali della natalità, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – dopo lo strafalcione sulla sostituzione etnica che ha scatenato un’ondata di polemiche – ha sottolineato la necessità di rilanciare l’etnia italiana.

Natalità, Lollobrigida passa dalla sostituzione etnica al rilancio dell’etnia italiana

“Il calo demografico non c’è, gli abitanti del pianeta aumentano. Io usando termini che non sono piaciuti, parlai di sostituzione etnica, come se uno fosse obbligato a leggere testi sui complotti internazionali”. Lo ha detto il ministro per l’Agricoltura Francesco Lollobrigida in occasione della sua partecipazione agli Stati generali della natalità.

“Ma qui stiamo parlando di denatalità per tutelare la nostra cultura e la nostra lingua, non la razza. Siamo qui per capire se il nostro raggruppamento linguistico e culturale possa sopravvivere”, ha aggiunto. “Credo che sia evidente a tutti che non esiste una razza italiana. È un falso problema immaginare un concetto di questa natura. Esiste però una cultura, un’etnia italiana, quella che la Treccani definisce raggruppamento linguistico culturale, che immagino che in questo convegno si tenda a tutelare. Perché sennò non avrebbe senso”.

Durante il suo intervento, inoltre, il ministro ha dichiarato: “La popolazione del mondo cresce e tanti di quelli che nascono nel mondo vorrebbero venire a vivere in Italia. E allora perché preoccuparsi delle nascite in Italia? Se la risposta è incrementare la natalità, è probabilmente per ragioni legate alla difesa di quell’appartenenza, a cui molti sono legati, io in particolare con orgoglio, a quella che è la cultura italiana, al nostro ceppo linguistico, al nostro modo di vivere”.

“La crescita demografica corrisponde alla crescita economica”

“Per fare squadra bisogna che l’obiettivo sia lo stesso. Altrimenti è il popolo che ti dà un indirizzo che poi devi perseguire. Per me c’è l’impegno a permettere a uomini e donne liberi di diventare genitori. Questo richiede una serie di interventi di sostegno a diventare madri, non per costringerle ad esserlo. Dove c’è più welfare automaticamente c’è un aumento delle nascite. La provincia di Bolzano è quella con il più alto numero di nascite, dove si interviene sulla genitorialità. Su questo dobbiamo guardare in maniera pragmatica”, ha continuato il ministro in quota Fratelli d’Italia.

“Abbiamo confermato tutte le misure: per noi, il principio di invertire il crollo demografico è fondamentale. Nei prossimi anni raccoglieremo la sfida, avendo governi stabili in grado di programmare, ma i soldi non sono infiniti, serve individuare le priorità. Dov’è l’impegno sulla natalità tra gli impegni delle forze politiche? Per noi di FdI è un tema che sta al primo posto e non da oggi, sperando che sia lo stesso per tutti gli altri partiti, sennò saremmo alle lettere di Babbo Natale. Sono convinto che la crescita demografica corrisponde alla crescita economica“, ha concluso.

Le opposizioni insorgono: il Pd di Schlein contro Lollobrigida

Le parole del ministro Lollobrigida hanno dato vita a un’ondata di polemiche provenienti dai partiti dell’opposizione che hanno rivolto dure critiche al cognato del premier Giorgia Meloni.

“Ministro Lollobrigida, le mie figlie hanno padre tedesco, nonna croata, bisnonna olandese e un’altra estone. Come me le classifica? Prima la razza, poi l’etnia: errare è umano, perseverare… non è che magari lei ci crede davvero?”, ha twittato la senatrice del Partito Democratico, Simona Malpezzi, commentando le parole dell’avversario politico.

La segretaria del Pd, Elly Schlein, invece, ha rimarcato che non esiste alcun nesso tra denatalità e precarietà delle donne. “Sono molto d’accordo su un approccio strutturale per contrastare il crollo demografico: il Pd s’è speso per incrementare l’assegno unico, uno strumento equo e universale”, ha detto la leader dem in collegamento con gli Stati generali della natalità. “Importante poi incentivare l’occupazione femminile, non c’è contrapposizione tra i due strumenti, anzi vanno di pari passo. Poi giusto ridurre il peso della prima casa nel calcolo dell’Isee. Poi è vero che c’è paura del futuro: c’è un nesso tra denatalità e precarietà che colpisce soprattutto donne, giovani e meridionali. Per questo siamo contro i contratti a termine. Poi siamo ossessionati dall’aumento degli asili nido, aumentare il suo accesso”. 

Schlein, inoltre, ha osservato: “Siamo meno convinti sulla strada delle detrazioni fiscali: sarebbe un passo indietro rispetto alla sistemazione organica dell’assegno unico. Quella sugli asili nido è una partita su cui ci giochiamo un pezzo di futuro del Paese. Non si tratta solo di costruire i muri ma anche dare ai comuni i fondi per la gestione e per il personale. E bisogna poi qualificare le figure professionali“.

Dalla sostituzione etnica all’etnia italiana, M5S e Art. 1 commentano l’idea di natalità di Lollobrigida

In un video inviato agli Stati generali della natalità, invece, il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha affermato: “In prospettiva ci battiamo per la riduzione del tempo di lavoro a parità salariale: è una battaglia dei Cinque Stelle. Poi serve più welfare: il Conte due è quello che ha approvato l’assegno unico che va rafforzato, immagino anche l’allargamento al congedo di paternità. Ci sono tanti abbandoni legati al mercato del lavoro”.

“Il richiamo all’etnia italiana dell’ineffabile Lollobrigida è il naturale epilogo della gaffe sulla sostituzione etnica. Stavolta non può rifugiarsi dietro l’ignoranza. Il ministro è un provocatore seriale. Meloni lo cacci, sennò significa che condivide queste farneticazioni”, ha scritto poi il deputato di Articolo 1, Arturo Scotto, su Twitter, commentando le parole del ministro dell’Agricoltura.