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Neonata trovata morta in culla, la testimonianza dei sanitari: la nonna cambia versione

neonata morta in culla

Aurora Savino, neonata trovata morta in culla il 2 settembre 2023, aveva lividi e ustioni. La nonna cambia versione in tribunale.

La tragica morte di Aurora Savino, neonata trovata senza vita nella sua culla lo scorso 2 settembre 2023 a Santa Maria a Vico, ha scosso profondamente l’opinione pubblica. I sanitari hanno rilevato sul corpo della piccola segni preoccupanti, tra cui lividi e ustioni, alimentando dubbi e interrogativi sulle cause del decesso. In questo clima di tensione, la nonna continua a cambiare versione, complicando ulteriormente la ricostruzione dei fatti e il lavoro della giustizia.

Arrestati i genitori della neonata: le chat e gli esami rafforzano l’accusa

Il 14 novembre 2023 i genitori della piccola Aurora sono stati arrestati con l’accusa di maltrattamenti e omicidio. A inchiodarli, oltre alle testimonianze raccolte e ai rilievi effettuati dai carabinieri della compagnia di Maddaloni, anche le chat estratte dai loro telefoni cellulari e i risultati dell’autopsia.

La neonata, di appena 45 giorni, era stata trovata senza vita nella sua culla, con evidenti ustioni e lividi su addome, gambe e piedi. I genitori avevano riferito che le ustioni erano dovute a un incidente avvenuto durante il bagnetto, causato da un getto d’acqua bollente. Le indagini, coordinate dalla procura, hanno però portato a una misura di custodia cautelare in carcere per entrambi.

Testimonianze mediche al processo: Aurora Savino presentava lividi e ustioni

Durante il processo in corso alla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, i medici del 118 e del servizio di rianimazione hanno riferito che la piccola Aurora Savino, neonata di Santa Maria a Vico, trovata morta il 2 settembre 2023 nell’abitazione familiare, mostrava diverse ecchimosi e segni sul corpo, soprattutto sulla schiena, tra cui alcune ustioni.

I sanitari intervenuti hanno descritto la situazione trovata al loro arrivo: la bambina era priva di vita in una stanza della casa, mentre il letto matrimoniale appariva ordinato e coperto solo da un copriletto, con le lenzuola riposte in una busta di plastica sopra un armadio. La presenza dei lividi e delle ustioni ha allarmato i medici, spingendoli a segnalare il caso alle forze dell’ordine, considerata la natura sospetta della morte.

“La trovammo in culla avvolta in un lenzuolo. Quando la tastammo era già fredda. Era deceduta da tempo. Dopo l’esplorazione sul corpicino in diverse parti trovammo lividi  ustioni e macchie”. Sono le dichiarazioni rese da uno dei medici del 118.

Neonata morta in culla, testimonianze confuse: la nonna cambia versione

Nel corso dell’udienza è stata ascoltata anche la madre di Anna Gammella, nonna materna della piccola Aurora, la quale ha riferito di aver notato un livido di colore giallastro sul volto della nipotina. A suo dire, dopo aver chiesto spiegazioni alla figlia, quest’ultima avrebbe attribuito la colpa al fratellino maggiore di Aurora. Secondo la nonna, infatti, i lividi sarebbero stati provocati dai giocattoli che il bambino le avrebbe lanciato addosso. Una versione che si discosta da quella fornita in precedenza, quando i segni erano stati giustificati come semplici pizzicotti affettuosi.

Al termine dell’udienza, Clara Niola, legale dell’associazione Cam Telefono Azzurro e parte civile nel processo, ha sottolineato che, pur nel rispetto del diritto alla difesa, sono già emersi elementi chiari e gravi sulle lesioni riscontrate sul corpo di Aurora, aggiungendo che “ad oggi il silenzio farebbe anche più rumore”.