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Nessuno vuole suonare per Donald Trump

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Donald Trump non trova un artista disposto a suonare per lui in occasione dell’insediamento del prossimo 20 gennaio alla Casa Bianca. Il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump - il suo team, in realtà - vorrebbe musicisti di primo piano come Beyoncé o Justin Timberlake, ma, per ora, la r...

Donald Trump non trova un artista disposto a suonare per lui in occasione dell’insediamento del prossimo 20 gennaio alla Casa Bianca.

Il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump – il suo team, in realtà – vorrebbe musicisti di primo piano come Beyoncé o Justin Timberlake, ma, per ora, la risposta sarebbe sempre la stessa: no.

Promessi posti da ambasciatore

Secondo quanto rivelato dal sito The Wrap, ad alcuni manager del mondo della musica sarebbero stati offerti ruoli politici (si parla di “poltrona di ambasciatore”) se fossero stati in grado di organizzare in favore di Trump.

“Non c’è nessun fondamento a queste insinuazioni”, hanno commentato dallo staff del presidente, il cui responsabile per l’organizzazione degli eventi, Boris Epshteyn, avrebbe assicurato che “artisti di prima classe sono desiderosi di partecipare agli eventi dell’inaugurazione”, aggiungendo che si tratterà di “un appuntamento eccitante, che unirà la celebrazione della libertà e della democrazia”.

In passato, tutti i presidenti hanno potuto contare su artisti internazionali in occasione del loro insediamento. Come ricordato da molti quotidiani, Ricky Martin suonò per George Bush nel 2001, mentre nel 2009 fu Aretha Franklin a ‘benedire’ l’inizio dell’era di Barack Obama.

Attesa per la star dell’insediamento di Donald Trump

La rosa dei nomi per Donald Trump continua a comprendere Justin Timberlake, Kanye West, Bruno Mars e l’italiano Andrea Bocelli, me per ora non ci sono state conferme da parte di nessuno di loro. La situazione è stata in qualche modo spiegata da John Legend, secondo il quale “il mondo artistico tende a essere liberal e tollerante, e non vuole essere identificato con chi causa divisione e odio”.

Lo stallo si sbloccherà con ogni probabilità entro la settimana, quando il portavoce e organizzatore Boris Epshteyn darà l’annuncio ufficiale (anche se non è da escludere un colpo di teatro, un artista a sorpresa che si conoscerà soltanto il giorno dell’insediamento, previsto, come detto, venerdì prossimo 20 gennaio).