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No Vax rifiuta le cure e massacra un’infermiera al San Camillo di Roma

L'ospedale San Camillo di Roma

"Mi si è rivoltato contro all’improvviso e non sono riuscita a liberarmi": un no vax rifiuta le cure e massacra un’infermiera, il racconto della vittima

Ennesimo episodio di violenza no vax, con un uomo che rifiuta le cure e massacra un’infermiera al San Camillo di Roma: secondo i media l’aggressione è avvenuta nel reparto Covid dell’ospedale della Capitale con la donna dolorante e terrorizzata per uno scatto improvviso e brutale che è costato al no vax una denuncia. Sarebbe accaduto davvero tutto in pochi attimi.

No vax massacra un’infermiera, non voleva le cure anti covid: “Mi si è rivoltato contro all’improvviso”

Il no vax ha rifiutato le cure ed ha aggredito con calci al volto anche una delle infermiere del reparto Covid che stava tentando di assisterlo in una manciata di secondi caotici. Ha spiegato l’infermiera dolorante e tra le lacrime agli agenti di polizia intervenuti: “Mi si è rivoltato contro all’improvviso. È accaduto tutto in pochissimi secondi, non sono riuscita a liberarmi”.

Denuncia per aggressione e lesioni volontarie per l’uomo, insorge Nursind Lazio: “Episodi gravissimi”

Per il paziente no vax è invece scattata una denuncia penale per aggressione e lesioni volontarie. E sull’episodio, purtroppo non il primo, si è espresso Stefano Barone, segretario del Nursind Lazio: “Gli episodi di violenza, in particolare nei pronto soccorso, sono aumentati esponenzialmente. Riceviamo segnalazioni da tutti gli ospedali. Il personale è già allo stremo, la quarta ondata della pandemia ci ha piegati. Questi episodi sono gravissimi”.

L’esodo dei camici bianchi fra turni massacranti e violenze no vax continue

E i dati parlano chiaro: soltanto nel 2021 600 sanitari si sono licenziati: fra turni massacranti, condizioni di lavoro pesantissime ed aggressioni come quella al San Camillo la mission del camice bianco è diventata sempre più difficile. A suo tempo si era espresso anche l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, con “solidarietà e vicinanza al personale vittima di episodi di violenza, i nostri operatori stanno combattendo in prima linea il virus con passione e abnegazione”.