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Escalation in Medio Oriente: Israele attacca, l’Iran promette vendetta. Cosa succede ora?

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Obiettivi nucleari nel mirino israeliano: l’Iran sotto attacco in più aree. Violente esplosioni a Teheran. Quali ripercussioni a livello globale?

Nelle prime ore del mattino, Israele ha lanciato un attacco contro obiettivi strategici nel territorio dell’Iran, colpendo anche impianti legati al programma nucleare. Esplosioni sono state udite in diverse zone del Paese, inclusa la capitale Teheran. La tensione tra i due Paesi, già altissima, rischia ora di sfociare in un conflitto aperto, con implicazioni potenzialmente gravi per l’intera regione mediorientale e oltre.

La paura cresce, mentre il mondo osserva un conflitto senza precedenti.

Israele-Iran, Katz: “Chi minaccia Israele sarà eliminato”

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha lanciato un chiaro avvertimento a Teheran, dichiarando che Israele non esiterà a colpire chiunque ne minacci l’esistenza. In un comunicato ufficiale, Katz ha sottolineato che l’operazione condotta contro alti esponenti delle Guardie Rivoluzionarie, membri dell’esercito iraniano e scienziati coinvolti nel programma nucleare rappresenta un messaggio inequivocabile: tutti coloro che contribuiscono a progetti ostili contro Israele saranno neutralizzati. Ha poi aggiunto:

L’Iran pagherà un prezzo sempre più alto, quanto più a lungo continuerà le sue azioni aggressive”.

Israele-Iran, cresce la paura: cosa succede ora?

Con un’operazione militare di precisione, battezzata “Rising Lion”, oltre 200 caccia hanno preso parte al più imponente raid aereo in Medio Oriente degli ultimi decenni. Gli obiettivi: siti nucleari e militari a Teheran, Isfahan e Natanz. Secondo Israele, si trattava di un’azione preventiva per fermare l’Iran a un passo dalla bomba nucleare.

“L’Iran non può non avere una bomba nucleare e speriamo di tornare al tavolo delle trattative. Vedremo”, ha dichiarato a Fox News Donald Trump.

Israele ha proclamato l’emergenza nazionale: spazio aereo bloccato, collegamenti sospesi, popolazione invitata a rifugiarsi. Il confronto non è più sotterraneo, ma ormai esploso alla luce del sole: uno scontro diretto tra due potenze mediorientali, dalle potenziali ripercussioni internazionali. Sul piano politico, le reazioni non si sono fatte attendere.

La Russia ha espresso preoccupazione e condanna per l’escalation delle tensioni tra Israele e Iran, secondo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti.

Anche la Francia ha invitato tutte le parti coinvolte a esercitare moderazione, alla luce dei recenti attacchi israeliani. In una dichiarazione pubblicata su X, il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha fatto sapere che Parigi segue con la massima attenzione l’evoluzione della situazione in Medio Oriente, in stretto coordinamento con i partner internazionali. La priorità, ha sottolineato il governo francese, resta la sicurezza dei cittadini francesi e degli interessi nazionali, ribadendo la necessità di mobilitare tutti i canali diplomatici per evitare un’ulteriore escalation. La Francia ha inoltre ricordato le sue ripetute preoccupazioni sul programma nucleare iraniano, espresse anche nella recente risoluzione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, e ha confermato il diritto di Israele a difendersi da eventuali attacchi.

La compagnia aerea francese Air France ha comunicato la sospensione, fino a data da definirsi, dei voli da e per Tel Aviv.

Anche la Cina ha manifestato forte preoccupazione per le conseguenze degli attacchi israeliani, che hanno preso di mira siti nucleari e militari, condannando quelle che ha definito violazioni della sovranità iraniana. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, Pechino è pronta a svolgere un ruolo costruttivo nella regione per contribuire a disinnescare le tensioni. Lin ha invitato tutte le parti coinvolte ad adottare misure che favoriscano la pace e la stabilità, sottolineando che la situazione è in rapida evoluzione.

Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, parlando a Stoccolma insieme al primo ministro svedese Ulf Kristersson, ha affermato che è fondamentale l’impegno degli alleati, compresi gli Stati Uniti, per evitare un’escalation. Ha escluso che l’attacco israeliano possa avvicinare una guerra nucleare o mondiale, dichiarando che tutti gli sforzi sono orientati alla de-escalation. Ha inoltre precisato che, pur non essendo direttamente coinvolta come alleanza, la NATO segue da vicino gli sviluppi attraverso l’azione dei suoi Stati membri.

Dura la reazione della Turchia, che ha condannato fermamente gli attacchi israeliani contro i siti nucleari iraniani e l’uccisione di alti funzionari e scienziati. In un comunicato del ministero degli Esteri, Ankara ha definito l’operazione una grave violazione del diritto internazionale e una provocazione finalizzata alla destabilizzazione della regione. Il governo turco ha inoltre accusato Israele di ostacolare deliberatamente ogni tentativo diplomatico, approfittando della fase delicata dei negoziati sul programma nucleare iraniano, e ha esortato la comunità internazionale a intervenire con urgenza.

Nel frattempo, la rappresentanza iraniana alle Nazioni Unite ha sollecitato una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in risposta agli attacchi israeliani che hanno preso di mira impianti nucleari in Iran e causato la morte di alti funzionari della Repubblica islamica, compresi alcuni scienziati legati al programma atomico. Lo riporta l’agenzia Mehr.

Mercati energetici in fermento: gas e petrolio volano dopo l’attacco israeliano all’Iran

I prezzi del gas sono partiti con un netto rialzo, spinti dalle tensioni generate dall’attacco israeliano all’Iran, che ha influenzato anche il mercato del petrolio. Ad Amsterdam, il gas è salito del 4%, raggiungendo 37,60 euro al megawattora. Sui mercati petroliferi, il WTI con consegna a luglio ha registrato un incremento dell’8%, attestandosi a 73,48 dollari, mentre il Brent con consegna ad agosto ha guadagnato il 7,37%, arrivando a 74,47 dollari.