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Nuovo stadio della Roma, nove arresti per corruzione

Nove arresti per lo stadio della Roma

La procura di Roma ha arrestato nove persone per associazione a delinquere con finalità di corruzione. Tra loro, politici e imprenditori.

Sono nove le persone arrestate dai Carabinieri di Roma nel corso di un’indagine sulla costruzione del nuovo stadio della Roma, in Tor di Valle. L’accusa è di corruzione e di reati contro la pubblica amministrazione. Sei degli arrestati si trovano in carcere, gli altri tre sono agli arresti domiciliari. Tra gli indagati compare anche Adriano Palozzi, vicepresidente del Consiglio regionale. Arrestati anche Luca Lanzalone, il presidente di Acea, e l’imprenditore Luca Parnasi.

Inchiesta sul nuovo stadio

La procura di Roma indaga sulla costruzione del nuovo stadio della squadra di calcio capitolina. Secondo il progetto presentato in Campidoglio, l’edificio sorgerà in zona Tor di Valle. A marzo la sindaca Virginia Raggi aveva parlato con ottimismo del progetto, dichiarando di aver ricevuto l’approvazione dell’Anac. La Raggi aveva anche garantito la sostenibilità ambientale del nuovo stadio, spesso definito un “ecomostro”. Ma la realizzazione dell’impianto sportivo dovrà ora fare i conti con la magistratura.

L’indagine dei Carabinieri è coordinata dalla procura di Roma, sotto il comando del procuratore Paolo Ielo. L’inchiesta ha portato all’arresto di nove persone per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, oltre che per diversi reati contro la pubblica amministrazione. Sei degli arrestati si trovano attualmente in carcere, mentre i restanti tre sono agli arresti domiciliari.

I nomi

Tra gli indagati compaiono anche nomi di spicco dell’amministrazione e dell’imprenditoria romana. Un esempio è Adriano Palozzi, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio. Palozzi milita tra le fila di Forza Italia, ma gli arrestati dai Carabinieri di Roma appartengono a diversi orientamenti politici. Un esempio è Pier Michele Civita, consigliere regionale ed esponente del Partito Democratico. Ciò che li accomuna è aver sfruttato la propria posizione per concedere favori agli imprenditori coinvolti nel progetto, in cambio di varie utilità e dell’assunzione, tra gli addetti alla costruzione del nuovo stadio, di amici e familiari.

Arrestato anche Luca Parnasi, l’imprenditore a capo della Eurnova, la società che si occupa del progetto.

Luca Lanzalone, presidente di Acea, si trova invece agli arresti domiciliari. Lanzalone si è occupato del dossier per la realizzazione dello stadio in qualità di consulente per la giunta pentastellata del Comune di Roma.

Il piano urbanistico

Gli arresti sono avvenuti proprio a pochi giorni da dalla presentazione all’Assemblea capitolina del nuovo progetto urbanistico. Il nuovo piano avrebbe apportato delle modifiche significative, assegnando al progetto migliaia di cubature in più rispetto a quanto preventivato nel primo progetto. Molti hanno sollevato dubbi riguardo questo cambiamento, dal momento che l’area di Tor di Valle è a rischio inondazioni.

L’approvazione del nuovo piano ha inoltre insospettito la magistratura per la celerità con cui il progetto sarebbe dovuto essere esaminato ed entrare in vigore. L’Assemblea aveva infatti intenzione di modificare rapidamente il piano urbanistico per permettere agli addetti ai lavori di cominciare la realizzazione entro la fine del 2018. Un comportamento, per altro, in forte contraddizione con la linea seguita dal M5S in campagna elettorale (2016), quando i pentastellati si erano detti contrari alla costruzione del nuovo stadio. L’improvvisa accelerazione dei tempi di realizzazione è apparsa come il segno della pressione dei privati coinvolti.