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Oculisti SOI: criticità per cure Ssn, servono risorse e volontà politica

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Roma, 22 apr. (askanews) - Le criticità che il Sistema Sanitario Nazionale si trova a fronteggiare riguardano anche e soprattutto l'oculistica. Lunghe liste d'attesa, carenza di medici specialisti, macchinari spesso obsoleti fanno sì che il cittadino si trovi sempre più spesso a rivolgersi al pri...

Roma, 22 apr. (askanews) – Le criticità che il Sistema Sanitario Nazionale si trova a fronteggiare riguardano anche e soprattutto l’oculistica. Lunghe liste d’attesa, carenza di medici specialisti, macchinari spesso obsoleti fanno sì che il cittadino si trovi sempre più spesso a rivolgersi al privato o, peggio ancora, a dover rinunciare alle cure.

Matteo Piovella presidente della Società Oftalmologica Italiana – SOI : “L’oculistica oggi ha tutti gli strumenti. In Italia siamo 7mila medici Oculisti pronti, preparati molto di più degli altri Paesi europei. Il problema è che abbiamo un Sistema Sanitario Nazionale in criticità. Questa criticità comporta che solo 1.500 medici oculisti sono impegnati nel Sistema e questo inevitabilmente crea una difficoltà di prestazione in considerazione che la richiesta di cure in oculistica negli ultimi 10 anni è aumentata di 10 volte. Un numero impressionante e fino adesso nessuno ha saputo dare una risposta pratica obiettiva”.

“Sta diventando – osserva – un Sistema che non risponde a quello che viene chiesto quindi i cittadini ormai sono consapevoli che per effettuare una visita medico oculistica specialistica che è il minimo da fare c’è da aspettare negli ospedali italiani, nel Sistema sanitario nazionale, un anno. Due anni di attesa per un intervento di cataratta che è l’intervento più significativo, più positivo al mondo, è stato al primo posto da 100 anni. Due anni di attesa vuol dire che non c’è certezza”.

Per Piovella “Le soluzioni sono semplici. Negli ultimi vent’anni abbiamo avuto una evoluzione tecnologica incredibile, un miracolo. Però abbiamo ridotto le risorse per acquisire le tecnologie. Tecnologie incredibili che in Italia negli ospedali non vengono applicate. Dove c’è necessità – sottolinea – è giusto dare incentivazioni ai medici, come è stato fatto per i Pronto Soccorso. E da ultimo una cosa fondamentale: nei nostri ospedali – parlando sempre dell’oculistica – non si sa più niente delle casistiche, delle complicazioni. Ma la percentuale delle complicazioni è l’incentivo indispensabile per attivarsi e migliorare le cure”.

Più risorse economiche per rinnovare le tecnologie e ovviare alla carenza di specialisti, dunque, è la ricetta per un Servizio Sanitario al passo coi tempi. Ma un punto fondamentale per gli oculisti SOI è la consapevolezza del paziente. Cui va offerta un’informazione corretta e puntuale.

“Nessuna critica, ma è ora di rimboccarsi le maniche, di dare le informazioni . Perché sono proprio i cittadini l’unica forza in grado di far cambiare le cose, ma soprattutto di far valere il loro diritto a una sanità di eccellenza come è stato in oculistica fino a dieci anni fa e che purtroppo oggi non corrisponde più alle esigenze, ai diritti dei pazienti e anche alle capacità dei medici oculisti. La SOI ha valutato che da qui a 10 anni è destinato a raddoppiare il numero delle persone che perderanno la vista, se continuiamo in questa deriva che onestamente non ha nessuna giustificazione. Ci vuole del buon senso, un po’ di capacità e soprattutto una volontà politica che tuteli i cittadini”, conclude Piovella.