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Toronto, Olivia Chow è il nuovo sindaco: "Renderò la città più accessibile e sicura"

Canada

Olivia Chow è il nuovo sindaco di Toronto, il primo di origine asiatica: la sessantaseienne nata ad Hong Kong ha trionfato tra centouno candidati. Ecco la sua storia

Toronto, 27 giugno 2023. Olivia Chow è il nuovo sindaco, il primo di origine asiatica: la sessantaseienne nata ad Hong Kong ha trionfato tra centouno candidati. Dopo oltre un decennio di governo conservatore, la sinistra torna al potere per volontà dei torontoniani, andati alle urne due volte in otto mesi per via delle improvvise dimissioni di John Tory, conservatore moderato.

Chi è Olivia Chow?

Nata nel 1957 nella Hong Kong britannica da una famiglia della classe media, appena adolescente Olivia Chow emigra a Toronto e lì studia fino alla laurea. Poi inizia a lavorare come artista: aveva uno studio di scultura e creava opere d’arte. Fin qui una vita regolare, all’apparenza: suo padre abusava fisicamente sia del fratellastro che di sua madre. Chow decide così di insegnare per cinque anni al programma di consulenza e difesa di donne violentate e bambini aggrediti. Nel 1985 si candida nel consiglio scolastico e ottiene il posto come fiduciario. Nel 1991 viene eletta al Metropolitan Toronto Council per il rione Metro Toronto di Downtown. Viene rieletta più volte al consiglio comunale: nel ruolo di consigliere si occupa dei senzatetto, del trasporto pubblico e di sviluppo sostenibile. Nel 1997 scende in campo come candidato NDP per la Camera dei Comuni al Trinity-Spadina. Nel 2014 si candida a sindaco di Toronto nel tentativo di spodestare Rob Ford al centro di numerose controversie durante il suo mandato, ma non ci riesce. È stata sposata con il leader del Nuovo Partito Democratico Jack Layton, dal 1988 fino alla sua morte nell’agosto 2011. Oggi è sindaco di Toronto.

Le prime parole da sindaco

Nel suo discorso di ringraziamento, Chow ha promesso di aumentare le tasse ai ricchi e di sostenere la crisi degli alloggi a Toronto, città che promette di rendere quanto più possibile «attenta, accessibile e sicura». La sindaca ha parlato delle sue radici di immigrata, ricordando di essere arrivata in Canada quando aveva solo tredici anni e parlando di Toronto come di un «luogo di speranza e di seconde opportunità».