Argomenti trattati
Negli ultimi giorni, la polizia ha avviato una massiccia operazione di contrasto al traffico di droga, coinvolgendo diverse province italiane. Il bilancio, significativo, è di 384 arresti e 655 denunce, a testimonianza dell’impegno delle forze di polizia nella lotta alla criminalità organizzata.
Dettagli dell’operazione
Questa operazione, condotta dalle Squadre Mobili e coordinata dal Servizio Centrale Operativo, ha portato al sequestro di circa 1.400 chili di sostanze stupefacenti.
I controlli hanno identificato oltre 95mila persone, di cui 16.701 erano stranieri e 10.848 minorenni, evidenziando l’ampia portata dell’operazione.
Sequestri significativi
Tra le sostanze sequestrate, spiccano 35 chili di cocaina, 1.370 chili di cannabinoidi, 1 chilo di eroina, insieme a 41 armi da fuoco e 80 armi bianche. Inoltre, sono stati confiscati oltre 300.000 euro in contanti, ritenuti proventi derivanti dalle attività illecite di spaccio.
Controlli sui negozi di cannabis
Un aspetto rilevante dell’operazione è stato il controllo dei cannabis shop, che hanno attirato l’attenzione delle autorità. Recentemente, a Rimini, la polizia ha denunciato il proprietario di un negozio di prodotti a base di canapa e un suo dipendente, dopo aver sequestrato 5,5 chili di sostanze e quasi 3 litri di liquidi derivati dalla canapa.
Nuove disposizioni normative
Il sequestro è avvenuto in seguito alle nuove normative introdotte dal decreto Sicurezza, che ha reso illegale la vendita di infiorescenze di canapa e dei suoi derivati, indipendentemente dalla percentuale di principio attivo. Questa modifica legislativa ha portato a una netta distinzione rispetto al passato, in cui tali prodotti erano ampiamente tollerati.
Reazioni e controversie legali
Il titolare del negozio, assistito dall’avvocato Carlo Alberto Zaina, ha manifestato la sua intenzione di contestare le sanzioni. Secondo il legale, l’operazione della polizia, avvenuta oltre otto mesi dopo l’entrata in vigore del decreto, appare sorprendente e potrebbe sollevare questioni di costituzionalità riguardo all’articolo 18 del decreto stesso.
L’avvocato Zaina ha sostenuto che queste misure colpiscono soprattutto imprenditori onesti, che operano nel pieno rispetto delle normative e non hanno legami con il crimine organizzato. La sua intenzione è quella di ricorrere al Tribunale del Riesame, auspicando un chiarimento sulla legittimità della norma.
L’operazione di polizia ha messo in luce la determinazione delle autorità nel combattere il traffico di droga in Italia. Tuttavia, sono emersi interrogativi sulle nuove normative riguardanti la canapa e sul modo in cui queste stiano influenzando il commercio legittimo e le persone coinvolte.