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Pensioni a rischio, la Cassazione scuote il mondo dello spettacolo: la protesta degli attori

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Pensioni nel settore dello spettacolo: controversie e incertezze dopo la sentenza della Cassazione. La denuncia degli attori.

Il mondo dello spettacolo italiano affronta una grave crisi previdenziale. Dopo anni di sentenze favorevoli sul calcolo delle pensioni ex Enpals, la Corte di Cassazione ha ribaltato l’orientamento dei tribunali, obbligando molti pensionati del settore a restituire somme già percepite e tassate. Attori, musicisti e doppiatori del mondo dello spettacolo denunciano una situazione “paradossale” che minaccia il loro sostentamento, facendo emergere le difficoltà di una categoria caratterizzata da lavoro discontinuo.

La crisi delle pensioni nel mondo dello spettacolo

Oltre ottanta tra attori, artisti e professionisti del settore dello spettacolo, tra cui nomi noti come Luca Ward, Massimo Dapporto, Massimo Boldi, Jerry Calà, Stefania Sandrelli, Simona Izzo e Franco Oppini, hanno rivolto un appello alle istituzioni denunciando quella che definiscono una situazione “paradossale”: dopo decenni di lavoro, le pensioni riconosciute rischiano ora di ridurre molti di loro in condizioni economiche precarie.

La lettera, riportata dall’agenzia LaPresse, sottolinea come una sentenza della Corte di Cassazione del 29 dicembre 2022 abbia stravolto anni di pronunce favorevoli dei tribunali italiani sul corretto calcolo della cosiddetta “Quota B” delle pensioni ex Enpals. Molti pensionati hanno visto decurtare l’assegno mensile e, in diversi casi, sono stati obbligati a restituire le somme già percepite e tassate in passato.

Gli artisti hanno spiegato che il trattamento pensionistico della gestione speciale per lo spettacolo, confluita nell’Inps nel 2011, si compone di due quote: la Quota A e la Quota B. Quest’ultima è stata oggetto di contenziosi, poiché in passato i pagamenti dell’ente previdenziale risultavano inferiori rispetto alla normativa vigente. Per anni i tribunali e le corti d’appello hanno riconosciuto le ragioni dei pensionati, costringendo l’Inps a ricalcolare e aumentare le pensioni. La pronuncia della Cassazione, tuttavia, ha ribaltato questo orientamento, dichiarando le somme percepite precedentemente “indebitamente versate”, in quello che gli artisti definiscono un paradosso: “Ha contraddetto tutti i magistrati intervenuti sino ad allora sulla questione”.

Pensioni, la decisione della Cassazione e l’allarme di Boldi e Ward: “Rischiamo il lastrico”

A seguito delle prime denunce pubbliche, il 5 aprile 2023 è stata presentata in Parlamento una risoluzione a firma dell’on. Federico Mollicone, poi trasformata nella proposta di legge 1793 con il deputato Walter Rizzetto, con l’obiettivo di chiarire il calcolo della Quota B delle pensioni e risolvere le controversie nate dopo la sentenza della Cassazione. Nonostante l’incardinamento in Commissione Lavoro il 31 luglio 2024 grazie all’on. Marta Schifone, il provvedimento non ha registrato progressi, lasciando molti pensionati in difficoltà.

La questione sarà al centro di un incontro pubblico, organizzato dal Nuovo Imaie il 22 ottobre alle 11:00 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, dal titolo “Diritti in scena: previdenza e recuperi Inps agli Artisti Interpreti Esecutori”, con la partecipazione di Andrea Miccichè, Federico Mollicone, l’avvocata Federica Murineddu e Matteo Orfini, e inviti estesi al ministro del Lavoro Marina Calderone e al presidente della Commissione Lavoro Walter Rizzetto.

Tra le voci più forti della protesta, Luca Ward:

“Abbiamo bisogno di tutti voi. Oggi è toccato a noi, ma domani sicuramente toccherà anche a voi”.

Gli artisti chiedono un intervento politico urgente per sanare il vuoto normativo e garantire il diritto alla previdenza, denunciando una situazione che rischia di mettere in ginocchio centinaia di professionisti storici del settore.

 

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