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Per le Camere nessun accordo tra M5S e Forza Italia

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Empasse politica sulla votazione per Camera e Senato: sfumato accordo tra Forza Italia e Movimento Cinque Stelle.

Oggi le Camere si riuniranno per eleggere i presidenti. Prima seduta della diciottesima legislatura: il Centrodestra propone il nome di Romano ma arriva il no dei Cinque Stelle, il Partito Democratico voterà scheda bianca.

Fumata nera

Durante la prima seduta ufficiale della nuova legislatura, si cercherà di trovare i nuovi rappresentati della Camera e del Senato. Fino a mercoledì si pensava fosse possibile trovare un’intesa tra le forze di destra e il movimento pentastellato, in realtà, non si è trovato nessun accordo: Di Maio si rifiuta di incontrare Berlusconi.

Tra i vari nodi critici, da sciogliere, c’è la candidatura di Paolo Romano al Senato; per i cinque stelle il candidato è impresentabile in quando su di lui pesa una condanna per peculato, “indagato ed invotabile“, come ha dichiarato Di Maio. Al termine del vertice tra i capogruppo però Danilo Tonelli, capogruppo dei pentastellati ha dichiarato che il movimento non chiude a un nome di centrodestra.

Le tre forze in campo per aggiudicarsi un posto alle presidenza delle Camere sono FI, Lega e M5S. La situazione è comunque molto incerta, l’elezione della seconda e terza carica dello Strato verrà cosi rinviata almeno a Sabato. Incompatibilità dal punto di vista politico, umano e personale quello che contrappone le tre forze che hanno raggiunto il maggior numero di voti alle elezioni del 4 Marzo.

Il Pd voterà scheda bianca. Il reggente del centrosinistra, Maurizio Martina, che ha preso la carica in vista di future primarie, ha dichiarato “il gioco dei veti e dei controveti ha bloccato tutto“. Il Pd sperava in uno scatto di responsabilità che non è avvenuto, la forza democratica auspica che la scelta per i rappresentanti delle Camere venga fatta in maniera responsabile e aperta.

Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, invoca alla responsabilità, “per rispetto al voto degli italiani”, Il leader aggiunge inoltre la sua apertura a lasciare una delle due camere al Movimento 5 Stelle. La scelta dei rappresentanti delle di Camera e Senato deve essere fatta in nome della “più ampia partecipazione”. Toni molto pacati per la Lega, ben lontane dagli slogan e dalle urla della campagna elettorale.

L’aspettative da parte dei cittadini sono alte, soprattutto perché attraverso la preferenza di voto espressa il 4 Marzo, la linea che la cittadinanza vuole dare alla nuova legislatura e, in generale, al paese sembra ben chiara.

Anche Napolitano, che si è sempre fatto garante delle ultime due legislature, si è espresso su questo voto; l’ex Presidente ha dichiarato: darò indicazioni sulla tenuta del Paese e in generale sull’interesse dell’Italia, in uno scenario completamente cambiato rispetto a qualche anno fa.