Un grave episodio si è verificato nel carcere di Poggioreale, dove un detenuto con disturbi psichiatrici ha innescato un incendio all’interno della propria cella. Questo evento riporta l’attenzione sulle criticità legate alla gestione della salute mentale all’interno delle strutture carcerarie italiane, mettendo in luce le difficoltà degli agenti e la necessità di interventi mirati per garantire sicurezza e assistenza adeguata ai detenuti vulnerabili.
Poggioreale, detenuto psichiatrico innesca incendio in carcere: feriti 7 agenti
Ieri sera, lunedì 28 luglio, nel carcere di Poggioreale, a Napoli, si sono vissuti momenti di forte tensione a causa di un incendio appiccato da un detenuto con gravi disturbi psichiatrici all’interno della propria cella.
L’uomo ha dato fuoco a una busta della spazzatura e ad alcuni oggetti presenti nella stanza, costringendo la Polizia Penitenziaria a intervenire tempestivamente per evitare conseguenze più gravi. Tuttavia, durante le operazioni di contenimento e messa in sicurezza, il detenuto ha aggredito gli agenti intervenuti, provocando il ferimento di sette poliziotti che hanno ricevuto cure mediche e referti ospedalieri.
La Confederazione Sindacale Penitenziaria (Con.Si.Pe.) ha segnalato l’accaduto, sottolineando la frequenza di episodi di violenza all’interno delle carceri.
Sindacato denuncia criticità nella gestione dei detenuti psichiatrici
A seguito dell’incidente, Luigi Castaldo, vicepresidente della Con.Si.Pe., insieme al dirigente nazionale Gennaro Santoriello, ha evidenziato come la gestione dei detenuti con disturbi psichiatrici rappresenti una delle problematiche più gravi del sistema penitenziario italiano. Essi hanno sottolineato che le carceri, non essendo strutture sanitarie, si trovano a dover affrontare emergenze che richiederebbero competenze e risorse diverse. Per questo motivo, hanno richiesto un intervento urgente e strutturale, con la creazione di reparti specializzati, personale adeguatamente formato e risorse sufficienti per far fronte a situazioni di crescente complessità e pericolosità.
I sindacalisti hanno infine messo in guardia sulle conseguenze che il mancato intervento potrebbe avere non solo sulla sicurezza degli istituti.
“Non possiamo continuare a lasciare sole le istituzioni penitenziarie davanti a problematiche di natura sanitaria. Senza un cambio di rotta, a rischio non è solo la sicurezza degli istituti, ma anche la salute fisica e mentale del personale in servizio.”