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Ddl anticorruzione, M5S: no alla fiducia ma Salvini in Aula

ddl anticorruzione

Dopo lo slittamento del voto sul ddl anticorruzione, il M5S decide di affrontare i voti segreti ma chiede la presenza in Aula di Matteo Salvini.

Il voto sull’emendamento che ammorbidisce il reato di abuso d’ufficio e di peculato e su cui il governo è andato sotto nel corso della seduta di martedì 20 novembre 2018, “è stato fatto per affossare il ddl anticorruzione” avrebbe denunciato Luigi Di Maio davanti all’assemblea congiunta dei parlamentari del M5S. Convocati alla riunione anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e quello per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, oltre ai capigruppo pentastellati di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli.

Approvazione entro gennaio

“È evidente a tutti che noi non siamo stati perché noi quando abbiamo qualcosa da dire contro lo diciamo pubblicamente e non ci nascondiamo con il voto segreto” avrebbe sottolineato il leader 5 Stelle. “Questa norma è il peggio perché salva i politici che rubano i soldi: per noi è inaccettabile” avrebbe tuonato. Luigi Di Maio afferma comunque che per lui ” la più grande riparazione è l’approvazione in tempi più brevi (nei primi di gennaio 2019, ndr). La riparazione è vedere a febbraio che i partiti devono rendicontare tutto”, chiosa.

Per il momento, però, non sembra esserci ancora un accordo di maggioranza sul ddl anticorruzione. “Alla ripresa dell’Aula ci sarà un voto procedurale. Chiederemo lo slittamento” annunciava infatti Francesco D’Uva. I lavori dovrebbero riprendere alle ore 13 di mercoledì 21 novembre 2018.

L’intenzione è evitare la fiducia su un maxiemendamento che riproponga il testo originario e quindi senza la modifica approvata il 20 novembre e proseguire invece l’esame del ddl “voto per voto”. Per evitare sorprese, Luigi Di Maio ha quindi chiesto la presenza in Aula di Giuseppe Conte e Matteo Salvini. Anche se i sospetti sul voto ricadono su alcuni deputati della Lega, il leader del Carroccio rassicura: “L’unico risultato di questa votazione bislacca sarà l’accelerazione dell’approvazione del ddl anticorruzione“. I franchi tiratori, al netto delle assenze giustificate, sono stati almeno 36.