> > Schengen, Salvini "nuove regole o usciamo dal piano Sophia"

Schengen, Salvini "nuove regole o usciamo dal piano Sophia"

L'aut aut di Salvini sul piano Sophia

Salvini prosegue la linea dura sui migranti al Comitato Schengen. "Se non cambiano le regole non riteniamo opportuno rinnovare il piano Sophia".

Matteo Salvini in occasione del Comitato tenutosi a Schengen per il rinnovo della missione Sophia pone un aut aut: “Senza una convergenza sulle nostre posizioni non riteniamo opportuno continuare la missione“. La missione europea per il Mediterraneo “Eunavformed Sophia” è un’operazione militare volta a contrastare il traffico di esseri umani tra le coste libiche e le coste europee. Il cosiddetto “piano Sophia” risale al giugno 2015, quando il Consigli affari esteri dell’Unione Europea ha dato l’avvio alle operazioni in mare. La missione è in scadenza il 31 dicembre 2018; entro tale data potrebbe essere votata una proroga. Il ministro dell’Interno non sembra però propendere per questa possibilità: “Manteniamo ferma lindisponibilità a procedure di sbarco che prevedono l’approdo solo in porti italiani“. Sui social commenta “Ci hanno dati per scontati per troppo tempo, l’Italia rialza la testa!“.

Salvini “cambiare le regole del piano Sophia”

Al momento non ci sono progressi significativi nel negoziato nonostante le nostre richieste di cambiare le regole d’ingaggio” ha spiegato il vicepremier. Matteo Salvini rimane fermo nella scelta di tenete i porti italiani chiusi all’accoglienza di nuovi migranti, dal momento che, spiega, “i migranti sbarcati sulle nostre coste sono diminuiti del’83% rispetto all’anno scorso. Quelli provenienti dalla Libia sono diminuiti del 92%“.

Eppure grazie alle operazioni messe in atto dall’Unione Europea grazie al piano Sophia sono state arrestate 143 persone sospettate di tratta e traffico di esseri umani e sono stati salvati 44.251 migranti. La maggior parte delle operazioni di soccorso sono condotte dalla Gurdia Costiera italiana. Il ministro dell’Interno si è espresso anche in merito al coordinamento delle operazioni, spiegando che l’Italia sostiene “il rafforzamento del bando per una guardia costiera europea; tuttavia guarda con attenzione a quelle che potrebbero essere le limitazioni della sovranità internazionale“.