Marco Lomonaco In arrivo il boomerang del voto sulla piattaforma Rousseau per l’immunità di Matteo Salvini per l’altro vicepremier e capo politico grillino Luigi Di Maio. Come riporta il Giornale, se è vero che il 59% dei votanti si sono opposti al processo a Salvini e messi a favore del governo, è anche veritiero che i cosiddetti favorevoli al processo (e ora considerati dissidenti) siano stati all’incirca il 41%. Dati alla mano, quella percentuale di iscritti, seppur sconfitta, rappresenta una buona fetta dell’elettorato 5 stelle che ha scelto di votare contro la linea del capo politico.
Le prossime mosse di Di Maio
Il capo politico del Movimento Di Maio, non potrà certo ora non tenere conto del fatto che, al momento di prendere una decisione capitale, l’elettorato si sia spaccato in maniera così netta. Ora per Di Maio le strade sono due: o affrontare una possibile scissione del Movimento che, come riporta il Giornale, in molti ritengono probabile immediatamente dopo le europee, oppure dare un “contentino” a quella parte di Movimento che non ha mai gradito l’intesa di governo con la Lega e Matteo Salvini. Il modo più semplice di farlo, sarebbe attuare un rimpasto della fetta ministeriale pentastellata, andando a sostituire alcuni ministri ormai “poco graditi” e sacrificabili con elementi provenienti dall’ala dissidente. Parliamo del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, ormai noto per le sue gaffe, della ministra della difesa Elisabetta Trenta e della titolare della Sanità Giulia Grillo. Al loro posto, si pensa probabilmente ad implementare a Palazzo Chigi nomi forti dell’ala sinistra del Mov come Luigi Gallo, Carla Ruocco e Danila Nesci.
