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Stadio Roma, nuova richiesta di archiviazione per Virginia Raggi

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Si tratta della seconda richiesta di archiviazione. La prima era stata rigettata dal Gip.

Le indagini non avrebbero cambiato il quadro probatorio, e proprio per questo motivo Virginia Raggi dovrebbe essere archiviata. E’ la conclusione a cui è giunta Elena Neri relativamente all’accusa di abuso d’ufficio a carico della sindaca di Roma nella vicenda relativa al nuovo stadio della Roma, a seguito dell’esposto di un architetto. Il pm aveva già presentato una richiesta di archiviazione, che era stata però rigettata dal gip Costantino De Robbio. Quest’ultimo aveva quindi chiesto di poter svolgere una serie di audizioni tra cui quelle a Paolo Barros e Paolo Mancuso.

Quadro probatorio invariato

Dopo la prima richiesta, le indagini sono proseguite ma sembra che il quadro probatorio non sia cambiato, motivo per il quale il pm ha avanzato una seconda richiesta. Tutto era iniziato con un esposto da parte di un architetto, Francesco Sanvito, che è emerso poi essere stato vicino al Movimento 5 Stelle in passato. Nell’esposto, Sanvito contestava le procedure con cui il Comune, e quindi Virginia Raggi, avrebbe scelto di pubblicare il progetto per il nuovo stadio dell’A.s Roma, approvato dalla Regione Lazio, prima di farlo approvare dal Consiglio comunale. Nel dettaglio, l’architetto avrebbe presentato due denunce.

L’esposto di Sanvito

Il primo esposto presentato da Sanvito, riguarda la vendita e l’acquisto, da parte di Luca Parnasi, dei terreni su cui sorge l’ippodromo di Tor di Valle. Parnasi è stato arrestato nel giugno 2018 nell’ambito del filone principale dell’indagine. Il secondo esposto, recepisce invece le osservazioni del Tavolo della libera urbanistica, sostenendo che, come stabilisce la legge nazionale dell’urbanistica, un imprenditore privato non può presentare una richiesta di variazione del piano regolatore.