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Fontana e Zaia rispondono a Conte: "Non vogliamo la secessione"

fontana e zaia rispondono a conte

Fontana e Zaia hanno scritto una lettera aperta destinata al premier Conte. "Feriti da certe esternazioni"

Attraverso una lettera aperta, i presidenti di Lombardia e Veneto, Fontana e Zaia, sono tornati sul tema dell’autonomia, riferendosi in particolare all’atteggiamento del premier Conte: “Ci sentiamo tutti profondamente feriti quando leggiamo le sue esternazioni, presidente Conte. Noi restiamo aperti al dialogo – proseguono -, ma se si continua con una farsa, come accaduto finora, è evidente che non firmeremo nulla“. “L’autonomia – continuano i due – è una sfida per la modernità e l’efficienza del Paese intero, il centralismo è conservazione di sprechi contro chi ha bisogno, di un welfare ingiusto. Nessuno di noi vuole aggredire l’unità nazionale, nessuno vuole secessioni. Lei sa bene quanti e quali ministri si sono impegnati in questa irresponsabile gara a spararla più grossa”.

Fontana e Zaia rispondono

Attilio Fontana e Luca Zaia, nella loro lettera, hanno poi sottolineato che l’autonomia non sarebbe solo un toccasana per il nord. “Fa bene anche al Sud, a quella foresta di cittadini che cresce a vista d’occhio, che vorrebbe responsabilità ed efficienza ma non ha voce. Anzi, nella battaglia di chi combatte a suon di bugie contro l’autonomia c’è proprio l’evidente tentativo di mettere il coperchio a questa pentola di cittadini onesti che ribolle di sdegno, stanchi come sono di dover emigrare per curarsi, per studiare all’Università, per trovare un lavoro”. “Noi riconosciamo la necessità di avere fondi perequativi garantiti dallo Stato – dicono poi parlando dell’autonomia differenziata – per mantenere ovunque livelli essenziali delle diverse prestazioni. Chiediamo solo di poter spendere in autonomia le risorse a noi assegnate”.

“Io voglio unire questo Paese, e per governare bisogna passare dalle autonomie – ha detto anche il ministro Salvini -. Non accettiamo un no come sta invece succedendo”.

Riunioni martedì

Nel pomeriggio di martedì sono stati fissati incontri, che potranno essere decisivi, a Palazzo Chigi. Conte farà il punto sui beni culturali e le soprintendenza con il ministro della Cultura Bonisoli e il minsitro degli Affari regionali Stefani. Seguirà poi un confronto sulle risorse economiche cui prenderanno parte anche i tecnici del ministero dell’Economia.