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Consultazioni Quirinale governo, le dichiarazioni dei leader politici

Consultazioni quirinale oggi diretta M5s

Si sono concluse le consultazioni al Quirinale per la formazione di un nuovo governo dopo l'annuncio delle dimissioni del premier Conte.

Dopo le dimissioni rassegnate da Giuseppe Conte nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si apre la fase due della crisi di governo. Oggi si è concluso anche il secondo giorno di consultazioni al Quirinale per la formazione di un nuovo esecutivo. Una volta terminati gli incontri con i diversi gruppi parlamentari, il capo dello Stato ha annunciato di aver scelto di rimandare la propria decisione definitiva dopo un nuovo giro di consultazioni che si terrà a partire da martedì prossimo.

La decisione di Sergio Mattarella

Terminati i colloqui con i protagonisti della politica italiana, il presidente Mattarella ha comunicato alle ore 20 la sua decisione in merito al futuro del parlamento venuto fuori dalle elezioni del 4 marzo 2018. Nel suo breve discorso, Mattarella ha sottolineato come il ritorno ad elezioni sia l’unica opzione in campo nel caso non si riesca a formare una nuova maggioranza, precisando tuttavia come alcuni partiti siano attualmente al lavoro per un’intesa di governo.

Mattarella ha quindi indetto un nuovo giro di consultazioni tra le forze politiche al fine di trovare un accordo definitivo: “C’è stata una rottura polemica tra i due partiti che componevano la vecchia maggioranza. La crisi va risolta in tempi brevi. Senza una maggioranza solida la strada è quella del voto ma è una strada che non può essere percorsa con leggerezza. Alcuni partiti politici hanno avviato trattative per un’intesa. Farò nuovi incontri per trarre le conclusioni martedì prossimo”.

Consultazioni, la seconda giornata

Nelle ore precedenti si sono tenute al Quirinale le consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: i colloqui sono proseguito per l’intera giornata di oggi. Nella seconda giornata, il capo dello Stato ha incontrato i rappresentanti dei gruppi parlamentari dei grandi partiti.

L’incontro con Fratelli d’Italia

Si è concluso l’incontro al Quirinale tra il presidente della Repubblica e la delegazione di Fratelli d’Italia.

Le dichiarazioni della leader Giorgia Meloni al termine dell’incontro: “È stato uno schietto e franco confronto durante il quale abbiamo ribadito la nostra posizione, che sapete già. La nostra posizione non crea suspense e io ne faccio un motivo di vanto. Tra tutti i partiti, siamo quelli che hanno una posizione più schietta e riconoscibile, lo dobbiamo agli italiani. Avremmo voluto trovarci qui qualche mese fa, quando era chiaro che il governo gialloverde non poteva dare le risposte di cui l’Italia aveva bisogno. Per FdI le elezioni sono l’unico esito possibile e rispettoso dell’Italia, dei suoi interessi e del suo popolo. Ma è anche l’esito più rispettoso della Costituzione.

Avere un governo che ha la maggioranza in Parlamento ma non il consenso popolare è irrispettoso della democrazia. Il Paese chiede un governo stabile e che non sia diretto da Francia e Germania. Sia Salvini che Di Maio hanno grandi responsabilità nella crisi di governo. Se il presidente dovesse valutare l’ipotesi di un mandato esplorativo, allora bisognerebbe ripartire dalle elezioni di marzo 2018. Questo significa affidare il Paese a un governo di centrodestra. Qualsiasi altra soluzione sarebbe irrispettosa della democrazia”.

L’incontro con il Pd

È giunta al Quirinale la delegazione del Pd. Al colloquio con il capo dello Stato parteciperanno il segretario Nicola Zingaretti, l’ex premier Paolo Gentiloni, la vice presidente del partito Paola De Micheli e i due capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci.

Nel suo discorso al termine dell’incontro, Zingaretti ha chiesto “l’avvio di una maggioranza nuova, che sia in discontinuità con la precedenza. Non si tratta di una scelta facile, data la pesante eredità politica del governo precedente. Siamo preoccupati per la nostra economia, per il tessuto sociale e per il grave isolamento internazionale del Paese. Per questo motivo riteniamo utile provare a dare vita a un governo di svolta. Abbiamo comunicato al presidente Mattarella i principi indiscutibili [i cinque punti per trattare con il M5s già comunicati al Nazareno, ndr] a cui il nuovo governo dovrebbe ispirarsi, a partire dall’europeismo, dallo sviluppo del lavoro, dalla centralità del Parlamento, da una svolta radicale delle scelte di sviluppo. Non un governo a qualsiasi costo ma un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo. Se non esistessero queste condizioni, allo stato attuale tutto da verificare, l’alternativa sono le elezioni anticipate, il Pd è pronto”.

L’incontro con Forza Italia

Al Quirinale, poco dopo le 12.30 di oggi, si sono concluse anche le consultazioni con la delegazione di Forza Italia, guidata dal leader Silvio Berlusconi. Insieme al Cavaliere, hanno partecipato all’incontro Antonio Tajani e i due capigruppo, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini.

Le dichiarazioni di Berlusconi: “Non siamo degli improvvisatori. Abbiamo manifestato la nostra preoccupazione per questa crisi di governo, particolarmente grave perché tra qualche settimana l’Italia dovrà affrontare una manovra economica pesante, da almeno 30 miliardi di euro, attesa con particolare attenzione dall’Europa. Gli ultimi avvenimenti ci hanno trasformato in osservati speciali. I 14 mesi di governo hanno indebolito l’economia italiana. L’esperienza appena conclusa dimostra che i governi si costruiscono nel tempo, con esperienza, tra idee compatibili già prima del voto e non dopo. Un governo non può nascere in laboratorio e basarsi solo su un contratto. Forza Italia ha tentato di correggere i molti errori del governo, con lo stesso senso di responsabilità che abbiamo sempre dimostrato.

Oggi mettiamo in guardia dal rischio di una maggioranza tra diversi, che esiste solo in Parlamento e non nel Paese, che non rispecchia gli elettori italiani, tra forze politiche che si sono scontrate fino a pochi giorni prima. È una presa in giro degli elettori e un tradimento delle loro volontà. Un governo spostato a sinistra sarebbe pericoloso per le imprese, per la sicurezza e per tutti i cittadini. Un’imposta patrimoniale comprometterebbe in serio pericolo la crescita.

In nessun caso FI è disponibile ad alleanze con chi abbiamo contrastato in campagna elettorale e che esprimono una visione opposta alla nostra. Il Paese ha bisogno di un governo stabile, con una forte legittimazione democratica. C’è bisogno di un esecutivo autorevole, che restituisca all’Italia una considerazione internazionale che ora non abbiamo e che scongiuri l’uscita dall’euro. Noi di Forza Italia, che siamo i continuatori della tradizione liberale, democratica, cristiana, garantista, della tradizione occidentale e dei suoi principi, proponiamo il modello del centrodestra che in 25 anni ha dimostrato di governare bene e che oggi governa diversi comuni. Oggi il centrodestra è la maggioranza naturale degli italiani, come confermato dalle tornate regionali e amministrative dell’ultimo anno, così come dai sondaggi degli ultimi mesi.

Se non sarà possibile realizzare la maggioranza di centrodestra, la strada maestra è una sola: elezioni anticipate”. Rivolto ai giornalisti presenti al Colle, Berlusconi ha aggiunto: “Attenzione al futuro. Ci sono in giro dei programmi che mettono a rischio l’editoria non solo televisiva ma anche cartacea”.

L’incontro con la Lega

Poco prima delle ore 16 di oggi, la delegazione della Lega è arrivata al Quirinale per l’ultimo turno di consultazioni. Sono presenti il leader Matteo Salvini e i capigruppo delle due Camere, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

Le dichiarazioni di Matteo Salvini: “Sono contento di rappresentare una forza politica contatta, che prenderà decisioni nell’interesse del Paese e non per interesse personale, altrimenti non saremmo qua a metà di agosto. Questo governo ha fatto anche tante cose buone, siamo stati anche il governo dei sì. Ma la sovranità appartene al popolo, quindi chi meglio del popolo può decidere a chi affidare le proprie sorti per i prossimi cinque anni? In questi giorni abbiamo letto ipotesi variopinte di ogni genere, con un unico collante: tenere fuori Salvini e la Lega. Ho letto che qualcuno vuole riaprire i porti, io non ci sto, dopo che ho fatto tanta fatica per restituire onore, dignità e sicurezza agli italiani. Ho letto che qualcuno vuole eliminare quota 100. Leggo che il Pd non vuole neanche sentir parlare di taglio dei parlamentari, che invece noi abbiamo già votato tre volte e siamo pronti a votare la quarta.

La via maestra è il popolo, nessuno dovrebbe aver paura del giudizio del popolo. Ho raccolto una quantità di insulti con pochi precedenti. Ma nella strada trovo gente che mi dice: ‘Andate avanti, senza paura. Non riportateci alla vecchia politica. Un accordo Pd-M5s è un ritorno alla vecchia politica. Sarebbe irrispettoso nei confronti del popolo italiano far rientrare dalla finestra quei Renzi, quei Boldrini, quei Boschi che hanno cacciato ripetutamente dalla porta.

Ho sempre detto che sono un uomo concreto, non porto rancore se i no diventano sì. Ritenevo e ritengo che Di Maio abbia lavorato bene nell’interesse di questo Paese. A me interessa che l’Italia abbia un governo che faccia, che guardi avanti. Se si vuole far ripartire il Paese noi ci siamo, ma guardando avanti, senza tornare indietro. Mi auguro che non ci sia nessuno che in queste ore, invece, in alcuni partiti di opposizione, stia ragionando di posti e di poltrone.

Noi siamo una squadra. Vedo che altri hanno due, tre, quattro correnti. Noi scegliamo un solo campo di gioco. Sono sicuro che il presidente Mattarella ha e avrà tutti gli elementi per scegliere al meglio”.

L’incontro con il M5s

Ha avuto inizio anche l’ultimo incontro di oggi, seconda giornata di consultazioni in Quirinale. È giunta al Colle la delegazione M5s, composta dal leader Luigi Di Maio e dai capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli.

Le dichiarazioni di Luigi Di Maio: “Per prima cosa ringraziamo il presidente Mattarella. La crisi di governo ha fatto precipitare nell’incertezza il popolo italiano. Al capo dello Stato abbiamo presentato le nostre preoccupazioni relative a un aumento dell’Iva e al ritorno della legge Fornero. Rischiamo di tornare alla crisi del 2008 e non è giusto che a pagare questa crisi siano i cittadini. Il M5s ha la maggioranza relativa in Parlamento e questo non per un capriccio estivo.

Abbiamo informato Mattarella di dieci impegni che abbiamo preso con gli italiani e che vogliamo assolutamente rispettare:

  • Taglio del numero dei parlamentari, deve essere tra le priorità del calendario in Aula
  • Una manovra equa, che preveda lo stop all’aumento dell’Iva, la sburocratizzazione, il salario minimo orario. Avevamo promesso di abbassare le tasse per le imprese che assumono e questo va fatto. Va dichiarato illegale qualsiasi stipendio al di loro dei 2 euro
  • Nuovo paradigma sull’ambiente. Dobbiamo realizzare un’Italia al 100% rinnovabile. Basta con i trasformatori e le trivelle, sì a una legge sui rifiuti zero
  • Una legge sul conflitto di interessi e una riforma della Rai ispirata al modello Bbc inglese
  • Dimezzare i tempi della giustizia e riformare il metodo di elezione del Csm. I cittadini hanno bisogno di una giustizia efficace e veloce
  • Autonomia differenziata. Va completata la riforma richiesta da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna
  • Legalità, carcere ai grandi evasori, lotta alle mafie e ai traffici illeciti. Intervenire per tutelare i cittadini onesti. Serve un inasprimento delle pene e un serio contrasto all’immigrazione clandestina con politiche mirate dell’Ue e la modifica del regolamento di Dublino
  • Un piano straordinario per il Sud mediante l’istituzione di una Banca per gli investimenti
  • Una riforma del sistema bancario
  • Tutela dei beni comuni. La scuola pubblica è un bene comune: serve una legge contro le classi pollaio e che valorizzi i docenti. Approvare subito anche una legge sull’acqua pubblica. Difendere la sanità spezzando i legami con le amministrazioni politiche locali. La cittadinanza digitale va riconosciuta a ogni cittadino italiano dalla nascita per favorire la trasformazione

Il voto è un’ipotesi che non ci intimorisce affatto. Abbiamo detto che quando i cittadini possono esprimersi è sempre una vittoria della democrazia. Ma il voto non può essere una fuga dalle promesse fatte agli italiani.

I 14 mesi di governo hanno segnato profondamente il M5s. Abbiamo siglato un contratto ma l’alleanza è stata minata dall’apertura unilaterale della crisi. Stare al governo ci ha fatto perdere consensi. Siamo stati tentati di disimpegnare il M5s da qualsiasi esperienza di governo futura, ma i cittadini ci hanno votato per cambiare l’Italia. Penso che il coraggio non sia di chi scappa ma di chi tenta di cambiare le cose. Al M5s questo coraggio non è mai mancato, anche al costo di perdere consenso.

In queste ore sono state avviate tutte le interlocuzioni necessarie per individuare una maggioranza solida che converga sui punti elencati poco fa. L’Italia siamo tutti, indistintamente dai colori politici e dagli interessi di parte”.

Consultazioni, la prima giornata

La prima giornata di consultazioni al Quirinale si è aperta con l’incontro con la presidente Maria Elisabetta Casellati e si è conclusa, in serata, con quello con i rappresentanti di Liberi e Uguali della Camera. Ecco il resoconto dei colloqui del 21 agosto.

L’incontro con la Casellati

Si è concluso il primo incontro delle consultazioni in Quirinale che ha visto il presidente Mattarella a colloquio con Maria Elisabetta Casellati. La presidente del Senato ha lasciato il Colle dopo circa venti minuti e non ha rilasciato alcuna dichiarazione al termine dell’incontro. Si attende, ora l’arrivo del presidente della Camera Roberto Fico.

L’incontro con Fico

È iniziato l’incontro tra il capo dello Stato e il presidente Roberto Fico, dopo la conclusione del vertice con la presidente Casellati. Il colloquio è durato circa mezz’ora. Al termine il presidente si è allontanato dal Quirinale senza rilasciare dichiarazioni.

Colloquio telefonico con Napolitano

Prima di procedere alle successive consultazioni, Mattarella ha contattato telefonicamente l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L’incontro con le Autonomie

Si è concluso anche l’incontro con il Gruppo per le Autonomie del Senato. Al termine, il capogruppo Juliane Unterberger ha dichiarato: “Il nostro gruppo racchiude sensibilità diverse, ma siamo tutti d’accordo che sia irresponsabile un voto in autunno. Siamo disponili ad appoggiare il nuovo progetto che nascerà. Martedì il premier Conte ha fatto una figura bellissima e siamo pronti ad appoggiare un Conte bis, certamente con un’altra maggioranza”.

L’incontro con il Gruppo Misto del Senato

Alle ore 18 è stata la volta del Gruppo Misto del Senato, delegazione parlamentare a cui appartengono esponenti di +Europa, Liberi e Uguali, Maie, Psi ed ovviamente i senatori a vita. A prendere la parola una volta concluso il colloquio con Sergio Mattarella sono state le senatrici Emma Bonino (+E) e Loredana De Petris (LeU). Mentre quest’ultima ha sostenuto l’ipotesi di un governo di maggioranza, probabilmente sostenuto da M5S e Pd, Emma Bonino ha invece affermato come non sia ancora avvenuto alcun incontro tra le forze politiche: “Se la situazione andasse così, alle prossime elezioni si presenterebbero solamente cinque partiti, ossia Pd, M5S, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Questo grazie a chi ha voluto la legge, il Mattarellum”.

L’incontro col Gruppo Misto della Camera

Concluso il colloquio con quello del Senato, alle 18:30 si sono presentati i parlamentari del Gruppo Misto della Camera. A prendere parola per prima è l’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin (Civica Popolare), che evidenzia la gravità di aprire una crisi di governo in piena estate: “C’è in questa fase storica una grande chiamata alla responsabilità e alla razionalità, totalmente mancata agli attori in campo in questo ultimo anno”. Segue l’intervento di Alessandro Fusacchia (+E), che critica alcune misure del governo tra cui il Decreto Sicurezza, e di Maurizio Lupi il quale definisce il “governo del cambiamento” come il “governo del disfacimento”.

L’incontro col Gruppo di Liberi e Uguali

Come ultima consultazione della giornata del 21 agosto sono arrivati alle ore 19 i parlamentari del gruppo di Liberi e Uguali della Camera. Il capogruppo Federico Fornaro ha annunciato la disponibilità di LeU a prendere parte ad un cosiddetto “governo di svolta” che consenta di evitare il ritorno alle urne. Nello specifico, il deputato ha dichiarato che l’eventuale nuovo esecutivo dovrà: “Porre al centro il lavoro, la lotta alla precarietà, alle disuguaglianze economiche, la lotta all’evasione e alle mafie”. Nel finale, la deputata Rossella Muroni ha inoltre aggiunto come la lotta al cambiamento climatico possa rappresentare un’asse importante per l’Italia in Europa.