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Salvini indagato: l'accusa è vilipendio dell'ordine giudiziario

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L'avvocato di Matteo Salvini, indagato dalla procura di Torino, ha chiesto che l'accusa venga ridefinita in "diffamazione"

Matteo Salvini dovrà presentarsi davanti ai giudici il prossimo 10 dicembre per rispondere dell’accusa di vilipendio dell’ordine giudiziario. La procura di Torino ha infatti deciso di avviare un procedimento contro il leader della Lega a causa di alcune frasi offensive nei confronti della magistratura pronunciate nel 2016 durante un comizio del Carroccio: “Difenderò qualunque leghista indagato da quella schifezza che si chiama magistratura italiana e che è un cancro da estirpare“.

Salvini indagato per vilipendio

L’ex ministro dell’Interno dovrà presentarsi davanti ai giudici per rispondere delle accuse mosse dalla procura di Torino. Nel corso del suo intervento del 2016, Salvini si riferiva a Edoardo Rixi, esponente della Lega condannato a 3 anni e 5 mesi per lo scandalo dei rimborsi. Le parole del segretario del Carroccio avevano subito attirato l’attenzione del procuratore Spataro, che aveva messo sotto accusa Salvini. Tuttavia sono stati necessari 30 mesi e 4 sollecitazioni al ministero perché Bonafede autorizzasse i pm di Torino a procedere con l’inchiesta.

“Diffamazione, non vilipendio”

Proprio questa mattina, il legale di Matteo Salvini ha chiesto che l’accusa venga ridefinita in diffamazione, e non vilipendio: “Bisogna distinguere tra corpo della magistratura e ordine giudiziario, così come tra vilipendio e diffamazione. Le parole di Matteo Salvini sono state una legittima espressione di critica verso quei giudici che, nell’esercizio delle loro funzioni, fanno attività politica e avvelenano l’operato degli altri magistrati“. Trattandosi di citazione diretta a giudizio riguardante fatti precedenti la sua elezione a ministro, in questo caso non si è resa necessaria l’autorizzazione parlamentare a procedere.