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Vertice sui Decreti Sicurezza, Pd ottimista: "Non grandi distanze"

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Nessuna intesa nella maggioranza di governo dopo il vertice sui Decreti Sicurezza: l'intenzione è quella di modificare i provvedimenti.

Si è concluso con un nulla di fatto il vertice di modifica dei Decreti Sicurezza convocato dal premier Conte per la giornata di lunedì 17 febbraio. Luciana Lamorgese ha presentato diverse modifiche da apportato al Dl Salvini, ma la maggioranza non ha raggiunto un’intesa. Tre ore di riunione nelle quali soprattutto M5s ha posto i freni alle modifiche dei provvedimenti. Gli altri partiti, invece, hanno chiesto modifiche più profonde di quelle proposte dal ministro degli Interni.

Vertice sui Decreti Sicurezza

Nulla di fatto durante il vertice sui Decreti Sicurezza: la discussione ha abbracciato non soltanto la modifica dei provvedimenti, ma in generale il tema delle migrazioni. Tra i punti più discussi per la modifica vi sono il ridimensionamento delle multe per le Ong, la confisca delle navi in caso di reiterazione dell’illecito, l’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo, l’ampliamento dei casi in cui è possibile concedere la protezione speciale. M5s ha tenuto i freni sulle modifiche del provvedimento dell’ex alleato di governo. Al termine della riunione, inoltre, il reggente Vito Crimi ha invitato a “non tornare indietro e vanificare i positivi risultati ottenuti”. Al contrario, Matteo Orfini (Pd) ha detto: “I decreti sono una vergogna e andrebbero solo abrogati”.

Gli altri partiti hanno invece richiesto delle modifiche più nette rilevanti. Italia Viva ha proposto infatti la totale abolizione delle multe per le Ong e il ripristino del sistema degli ex Sprar. Richieste che sono state condivise anche da LeU. Matteo Mauri, viceministro dell’Interno, invece, ha dichiarato: “Ci sarà un intervento complessivo sulla gestioni di flussi migratori”. Poi, si è mostrato ottimista rispetto all’incontro: “Diamo un giudizio positivo dell’incontro – ha sottolineato -. Abbiamo fatto passi avanti e abbiamo condiviso alcuni obiettivi, valutando le questioni negative dei decreti e decidendo di intervenire”.

Spetterà ora al ministro Lamorgese unificare in due testi separati (uno sull’immigrazione e uno sulla sicurezza) le varie richieste della maggioranza. Rispetto ai tempi non vi è alcuna certezza.