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Vittorio Feltri: "Abbiamo bisogno di un altro Berlusconi"

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Procedimenti giudiziari, attività politica e futuro di Forza Italia: Vittorio Feltri dedica un editoriale a Silvio Berlusconi.

Alla vigilia del compimento di 84 anni da parte di Silvio Berlusconi, Vittorio Feltri fa un bilancio della sua attività per giungere alla conclusione che l’Italia avrebbe bisogno di un uomo della sua caratura perché ci ha regalato “lustri deliziosi, durante i quali i comunisti stanziavano in ultima fila, spernacchiati e derisi“.

Vittorio Feltri su Berlusconi

Il direttore di Libero ha iniziato parlando dei procedimenti giudiziari subiti dall’ex premier, a suo dire ingiustamente. Tra questi quello per frode fiscale a Mediaset, un’accusa che secondo lui non aveva ragion d’essere dato che all’epoca in cui si consumò il reato lui non aveva alcun ruolo di responsabilità nell’azienda, “ciononostante ha scontato la pena con dignità e persino con generosità“. Ha poi menzionato anche la legge Severino che gli ha impedito la candidatura, una mossa che i suoi avversari avrebbero fatto “gratis solo in quanto era potente, vinceva le elezioni e prevaleva sulla sinistra“.

Feltri ha poi menzionato implicitamente anche i vari casi Ruby. Pur premettendo che il codice penale non punisca il rapporto sessuale né gratuito né a pagamento, ha dovuto ammettere che “gli è stata rimproverata e contestata perfino la tendenza a preferire la compagnia femminile a quella maschile“.

Il direttore è poi passato a illustrare la bravura di Berlusconi, un uomo che a suo dire ha eccelso in ogni campo, dall’università alla televisione alla politica. E che continua ad essere un protagonista dell’epoca attuale, seppur il suo partito sia in via d’estinzione. Secondo lui è ormai impossibile riportare Forza Italia ai fasti del ’94, perché il panorama è mutato e “richiede più Salvini e più Meloni che altri leader“. Per questo dovrebbe a suo dire rassegnarsi a recitare un ruolo marginale appoggiandoli e non osteggiandoli. E evitando che “Salvini finisca a sua volta nell’angolo ad opera della magistratura, la quale di danni ne ha già compiuti troppi”.

Infine un sentimento di gratitudine nei confronti del Cavaliere che a lui ha dato molto, per poi aggiungere un “io qualcosa ho dato a lui, tutto quello che avevo tranne l’attitudine a fare il servo“.