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Preghiera islamica all'Università PoliTO: annullata quella prevista per oggi

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La preghiera islamica programmata oggi, nell'aula magna dell'Università di Torino, è stata annullata per l'arrivo di una diffida

Il Rettore dell’Università Politecnico di Torino, Stefano Paolo Corgnati, si è opposto alla preghiera islamica, dell’imam, Brahim Baya, prevista nella giornata di oggi, 24 maggio: a seguire la sua linea di pensiero è stata la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

La diffida del Rettore dell’Università di Torino

Continua l’occupazione nei tre atenei torinesi, circa cinquanta studenti pro Palestina dei collettivi universitari hanno occupato il rettorato dell’Università di Torino in via Po. Il Rettore del Politecnico di Torino ha chiesto la diffida dell’imam, e da una nota del Politecnico si evince:

«In pieno coordinamento con la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, ho immediatamente provveduto a inviare richiesta al Prefetto e al Questore di Torino di diffida dallo svolgere funzioni e attività presso le sedi dell’Ateneo nei confronti delle autorità religiose eventualmente coinvolte».

Le parole dell’Imam dopo la diffida

La conferma della diffida, e dell’annullamento della preghiera, è arrivata dall’imam Brahim Baya:

«Stamani sono stato convocato dal capo gabinetto della questura che mi ha consegnato una diffida del questore a svolgere questa manifestazione, individuandomi come organizzatore».

L’Imam ha sottolineato che l’Islamofobia sarebbe alla base di questa scelta.

Nella precedente preghiera all’Università di Torino, l’Imam ha sottolineato l’insegnamento dato dalla resistenza del popolo palestinese, in questi sette mesi di bombardamenti nella Striscia di Gaza. Le sue parole sono state considerate però da alcuni professori come un un “inno alla Jihad”.

Gli studenti, in occupazione pro-Palestina prevalentemente stranieri, di origine egiziana, pakistana, palestinese e turca, ma anche qualche italiano, invece, difendono la loro scelta e il momento di preghiera.