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Pregiudicato torna in carcere per non lavorare

Un detenuto ha chiesto di tornare in carcere per evitare i lavori socialmente utili

Era stato condannato per la morte su strada di un ragazzo di 22 anni ed è in messa alla prova: torna in carcere per non lavorare

Di certo sarà stato un caso sui generis ma la scelta di un pregiudicato di tornare in carcere per non lavorare alle attività socialmente utili sta facendo molto discutere. Le ore da dedicare alle mansioni sociali per quel detenuto della Brianza sono troppo faticose ed ha chiesto di nuovo la cella. Il sunto è evidente: “Meglio la cella che tutto quel lavoro”.

Torna in carcere per non lavorare

Il 38enne in questione ha quindi chiesto ai carabinieri di trasmettere al giudice di sorveglianza una istanza per tornare in carcere, dove dovrà finire di scontare la sua pena per omicidio stradale, omissione di soccorso e “vari reati contro la persona, il patrimonio nonché per evasione e per resistenza a pubblico ufficiale”. A dirlo sono stati in una nota proprio i carabinieri della Stazione di Besana in Brianza. I militari spiegano che l’uomo dallo scorso 21 novembre si trovava in una comunità brianzola dove stava scontando una misura alternativa alla pena con l’affidamento in prova ai servizi sociali.

L’incidente e la condanna del Tribunale

Nel maggio del 2019 era stato protagonista di un sinistro colposo in cui era morto un ragazzo di 22 anni di Civate investito dopo essere sceso dall’auto a seguito di un tamponamento. E i media spiegano che dopo la condanna in Tribunale, l’uomo era stato affidato a una comunità per “garantire la funzione rieducativa della pena e il reinserimento sociale del condannato”. Solo che i lavori socialmente utili lui li ritiene troppo faticosi. “Non ci lasciano respirare, meglio la cella che tutto quel lavoro”.