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Rifiuti, sequestrata la centrale Enel di Brindisi

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Sequestrata la centrale Enel di Brindisi, si ipotizza un presunto illecito traffico di rifiuti. Si attendono sviluppi della delicata inchiesta

La tutela dell’ambiente è una tematica che sta molto a cuore alla gente comune. E tutto questo dipende dal fatto che la salvaguardia della natura e della salute umana sono delle cose fondamentali. Non passa giorno che la magistratura e le forze dell’ordine mettano a segno delle delicate inchieste per quello che concerne il traffico di rifiuti, problemi di inquinamento, ecc.
Indubbiamente nel bel Paese servono delle leggi ad hoc per prevenire tutto questo, ma forti interessi delle parti impediscono al legislatore di legiferare in maniera adeguata.

Rifiuti, l’inchiesta di Brindisi

I militari della Guardia di finanza di Taranto hanno portato a termine una brillante operazione. Nel corso dell’operazione hanno eseguito il sequestro preventivo della centrale Enel Federico II di Cerano (per la precisione: a Brindisi). Tutto questo con facoltà d’uso e l’obbligo di seguire prescrizioni.
Tutto è nato da un’inchiesta della Dda di Lecce, gli accertamenti (si ipotizza) sono su di un presunto traffico illecito di rifiuti. L’inchiesta è molto delicata e sarà compito della magistratura fare i necessari controlli e accertamenti del caso.

Altri particolari sull’inchiesta

La delicata inchiesta sul presunto traffico illecito di rifiuti è diretta dal sostituto procuratore Alessio Coccioli. È bene a questo punto rilevare che nel provvedimento verrebbe contestata la particolare qualità del tipo di ceneri arrivate. Queste ultime erano dirette alla Cementir di Taranto e servirebbero alla produzione di cemento. Le ceneri arrivate non sarebbero risultate in linea con le norme di legge.
Al momento, non si conoscono ancora ulteriori dettagli concernenti l’inchiesta. Entro poche ore dovrebbe avere luogo una conferenza stampa sulla delicata inchiesta.

La salvaguardia dell’ambiente: punto saldo del domani

Cercare di porre un limite allo sviluppo incontrollato è certamente uno degli obiettivi fondamentali che la classe politica dovrà per forza di cose mettere in agenda. Nel nostro Paese troppe sono le zone interessate da problemi di inquinamento ambientale. Per esempio: le discariche gestite dalla criminalità organizzata nella Terra dei Fuochi. Gran parte dei rifiuti tossici provengono dalle industrie del Settentrione. È necessario trovare urgentemente dei fondi per bonificare le zone contaminate e questo soprattutto per tutelare la salute delle persone.

Iniziative politiche per il futuro

Per cercare di contrastare il fenomeno del traffico illecito (presunto) di rifiuti, occorre potenziare le forze dell’ordine. Bisogna cercare indubbiamente di censire i siti produttivi che producono rifiuti nocivi in grandi quantità. Oltre a tutto questo la società civile intera deve cercare di far maturare nella mente della gente comune ideali fondamentali di tutela e salvaguardia dell’habitat naturale.
Prevenire è la cosa migliore da fare: le violazioni di legge devono essere represse con severità, ma l’ottica di ampio respiro deve per forza di cose essere quella della prevenzione del fenomeno.