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Roberto Maroni presidente della Consulta contro il caporalato: quali saranno i suoi compiti?

Maroni Consulta contro caporalato

Una scelta dettata "dalla sua grande esperienza": così Lamorgese motiva la nomina di Maroni come presidente della Consulta contro il caporalato.

Non finisce l’impegno in politica per Roberto Maroni, scelto come presidente della Consulta contro il caporalato.

Maroni nominato presidente della Consulta contro il caporalato

L’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni è stato chiamato a presiedere la Consulta per l’attuazione del Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. Un primo ringraziamento arriva da Luciana Lamorgese, la quale ha commentato: “Grazie per aver accolto la nostra richiesta”.

Presenti al Viminale mercoledì 20 ottobre per l’insediamento dell’organismo anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, il collega delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, ed Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale di Anci.

Roberto Maroni presidente della Consulta contro il caporalato: quali sono i suoi compiti

A capo della Consulta, Maroni dovrà favorire iniziative contro il caporalato secondo il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

I provvedimenti dovranno essere attivati e messi in pratica soprattutto a livello locale.

Roberto Maroni presidente della Consulta contro il caporalato: le parole di Luciana Lamorgese

Dopo i ringraziamenti rivolti a Roberto Maroni, l’attuale ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha spiegato che la decisione è stata presa per “la sua grande esperienza.

Per il ministro, Maroni ci potrà certamente aiutare e la Consulta potrà agevolare il virtuoso raccordo tra le amministrazioni centrali e il territorio“.