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Ronald Van der Plaat, dopo 23 anni di abusi sessuali sulla figlia, è libero dal carcere

Ronald Van der Plaat

Ronald Van der Plaat abusò della figlia per 23 anni. Uscirà dopo 15 anni di carcere

Stiamo parlando di Ronald Van der Plaat, un uomo neozelandese, che ora ha 82 anni. In condizioni normali, egli farebbe tenerezza, vista la sua non più giovanile età, potrebbe essere un nonnetto affettuoso, sentite che ha fatto. Premesso che non vogliamo giudicare nessuno il caro nonnino è uscito dopo 15 anni di carcere. Fino a qui niente di strano, tranne il motivo per cui è stato condannato, davvero raccapricciante.

Ronald Van der Plaat abusò della figlia come schiava del sesso per 23 anni

Ronald Van der Plaat

Avete letto perfettamente, il buon uomo si approfittò della figlia, per ben 23 anni, ora è libero e tornerà nella sua casa. La stessa abitazione dove sono stati perpetrati gli abusi ai danni della figlia. Ronald Van der Plaat approfittò per fini personali e per soddisfare le proprie voglie di una ragazza ancora minorenne.

La costrinse a diventare la sua schiava sessuale e la sottopose alle pratiche più oscene. L’82enne neozelandese Ronald Van der Plaat è ora nuovamente libero e ritornerà nella stessa dimora dell’orrore. La stessa casa, dove sono stati perpetrati gli abusi su sua figlia, Tanjas Darke.

15 anni di carcere inflittagli nel 2001 da un tribunale locale

Gli furono inflitti 15 anni di carcere per abusi sessuali, da un tribunale locale. Ronald Van der Plaat sarà scarcerato nelle prossime ore anche se molte sono le critiche piovute da più parti. Egli verrà rilasciato con condizioni ben precise: le autorità giudiziarie neozelandesi infatti hanno stabilito che deve indossare un braccialetto elettronico.

Ronald Van der Plaat potrà essere sempre individuato e non dovrà assolutamente frequentare posti in cui abitualmente ci siano bambini di età inferiore ai 16 anni. La lista quindi include tra gli altri posti anche parchi, asili, scuole, asili nido e biblioteche.

La comunità locale dove l’uomo vivrà è preoccupata

Ronald Van der Plaat

Nel luogo in cui egli tornerà a vivere sono state espresse vivaci preoccupazioni. Ronald Van der Plaat non esitò a legare la figlia al soffitto della stanza con le caviglie e a metterle la testa in una scatola chiusa con un lucchetto solamente per soddisfare i suoi istinti sessuali e violentarla.

Le spiegazioni del direttore carcerario della regione hanno cercato di assicurare che l’uomo avrà misure di libertà molto restrittive. Egli dovrà inoltre completare i programmi di riabilitazione ed avrà il divieto di possedere qualsiasi dispositivo in grado di scattare foto o filmare.

Gli abusi sulla ragazza iniziarono quando lei aveva solo 9 anni

Non si è dimenticato però, neanche dopo 15 anni di assenza forzata che gli abusi sulla ragazzina avvennero da quando aveva solo 9 anni. Essi continuarono fino al compimento del suo 30esimo anno di età. La donna ha poi raccontato gli abusi del padre in un libro divenuto molto popolare.

Nel libro la ragazza, si chiama Tanjas Darke, ha deciso di firmarsi con il suo nome e venire allo scoperto. Ella ha inoltre raccontato tutto il suo atroce calvario, fatto di manette, catene, morsetti e tutti gli stupri. La donna ha raccontato anche di come rimase incinta a 12 anni.

Seguirono gravi infezioni dovute agli abusi

Ronald Van der Plaat

Gli abusi non avevano limiti, il padre si divertiva a riempirle le orecchie di cera ed appenderla per i piedi al soffitto. Quindi le chiudeva la testa in una scatola costruita dall’uomo per poterla violentare. La donna, durante una recente intervista da un luogo sconosciuto in Europa, ha detto di temere ancora per la sua vita e che teme il ritorno in libertà del padre Ronald Van der Plaat.

Non è stata comunque l’unica a subire questi trattamenti inumani. Elisabeth Fritzl, in Argentina è stata oggetto sessuale del padre per ventidue anni. La giovane rimase incinta per ben sette volte prima di poter liberarsi dai rapporti incestuosi. Ci riuscì all’età di 31 anni. Elisabeth riuscì infatti a fuggire dalla cantina di una villa in cui era stata imprigionata ad Amstetten, in Austria.

Conosciamo troppo poco di queste storie, che certamente, anche ai nostri tempi, continuano a vessare ragazzine innocenti, rovinando loro la vita ed impedendo la formazione di una famiglia positiva. Molti sono ancora oggi gli incesti che si consumano tra le mura domestiche.

Talvolta le madri stesse sono costrette a vedere e tacere, in altri casi per paura, spingono le figlie a soddisfare le voglie dei loro nuovi compagni. Non c’è altro modo di spiegare questi atti inconcepibili che con l’insanità mentale. E’ però tropo comodo giustificare un abuso con la malattia.

Ronald Van der Plaat abiterà nella stessa casa, come potrà non ricordare ciò che è successo per causa sua? Quelle mura sono intrise di dolore, di pianti e paure. La dimora, che dopo 15 anni, probabilmente sarà fatiscente, sarà il monumento ad una figlia rovinata dallo stesso padre.

Nessuna giustificazione per atti simili, Ronald Van der Plaat è stato un mostro, lo rimarrà nella memoria di chi lo ha conosciuto.