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Ronaldo alla Juve, operai FIAT: 2 giorni di sciopero a Melfi

Ronaldo 1

Gli operai della FIAT di Melfi hanno indetto due giorni di sciopero per protestare contro l’esoso acquisto di Ronaldo da parte della Juventus.

L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus non soddisfa tutti. In particolare gli operai FIAT dello stabilimento Fca di Melfi (Potenza) hanno annunciato due giorni di sciopero per protestare contro un investimento a loro avviso troppo ingente per l’azienda che l’ha effettuato. Lo ha comunicato l’Unione Sindacale di Base. I lavoratori incroceranno le braccia dalle ore 22 di domenica 15 luglio fino alle 6 di martedì 17 del 2018.

Il comunicato dell’organizzazione

L’Unione Sindacale di Base di Melfi ha definito “inaccettabile” il fatto che a coloro che lavorano alla Fca e nel gruppo Cnhi, la FIAT chieda “da anni enormi sacrifici a livello economico”, ma poi spenda soldi per l’acquisto di un calciatore.

Gli operai hanno fatto presente che, mentre l’azienda continua a parlare di “momento difficile”, della necessità di ammortizzatori sociali in attesa di lanciare nuovi modelli di veicoli che “non arriveranno mai”, la stessa spenda un’ingente somma per un’unica risorsa umana. Ronaldo, appunto. Lui guadagna milioni (per la precisione 400 con la nuova squadra), mentre migliaia di famiglie faticano ad arrivare a fine mese. Gli operai della FIAT sottolineano che loro e Ronaldo dipendono “tutti dallo stesso padrone”. Perciò i lavoratori che si occupano della produzione della ditta, possono accettare una tale disparità di salario.

A protestare sono persone consapevoli di aver “fatto la fortuna della proprietà da almeno tre generazioni”, producendo ricchezza, vivendo però in cambio una vita misera. Invece l’azienda dovrebbe pensare a investire nella realizzazione di auto che garantiscano un ritorno economico a chi le produce, piuttosto che disinteressarsi della sorte dei propri dipendenti. Sembra che faccia proprio questo, se preferisce “il mondo del gioco, del divertimento”.

Il comunicato

Un’altra protesta

Gli operai della Fca di Melfi non sono gli unici a protestare contro l’acquisto di Ronaldo e la cifra spesa. Un manifesto è stato affisso sul muro di recinzione dello stabilimento FIAT a Pomigliano d’Arco, Napoli. Gli autori sono esponenti di Si Cobas e cinque ex operai licenziati dall’azienda. Uno di loro, nel 2014, aveva protestato per la drammatica situazione lavorativa usando un manichino con la faccia di Marchionne, perdendo poi il posto allo stabilimento di Nola. Oggi protesta indossando una maglietta con la testa di Ronaldo impiccato, minacciando di farla finita.

In fondo al medesimo cartellone, con il viso del calciatore, c’è anche la frase “Noi ti paghiamo”. Infatti i lavoratori ritengono che i soldi che guadagnerebbe lo sportivo, spetterebbero a loro. Dolore e rabbia nelle varie manifestazioni di queste persone. C’è solo da augurarsi che in qualche modo vengano ascoltate da chi di dovere in quest’Italia non ancora uscita dalla crisi. Anche se però se ne accorge soltanto la gente comune.

La protesta