L’ultimo contatto con la torre di controllo è sparito nel nulla. Nessuna risposta. Nessun segnale. E poche ore dopo, l’annuncio: un aereo è caduto in Russia, e nessuno si è salvato.
Una sciagura nei cieli della Russia: un aereo acaduto con 45 persone a borso
Russia, un Antonov An-24, velivolo passeggeri operato da Angara Airlines, è precipitato nella regione dell’Amur.
A bordo c’erano famiglie. Bambini. Sei membri dell’equipaggio. In totale — dicono fonti contrastanti — tra le 46 e le 49 persone. L’aereo era partito da Blagoveshchensk, città al confine con la Cina, diretto a Tynda. Un volo di routine, niente di particolare. E invece, a pochi chilometri dall’arrivo, è successo tutto.
Non ha più risposto alla chiamata. Doveva segnalarsi in un punto di controllo, ma il segnale non è mai arrivato. I soccorritori si sono messi in moto. L’elicottero ha sorvolato la zona, ma atterrare? Impossibile. Terreno montagnoso, ostile. È lì che sono stati trovati i resti del velivolo. Distrutto. Secondo quanto riferito all’agenzia Tass, non c’è stato neanche un superstite.
Aereo Russia caduto in una zona impervia: le cause?
Il governatore dell’Amur, Vasily Orlov, ha dichiarato che a bordo c’erano anche cinque bambini. E che nessuno ce l’ha fatta. Una fonte vicina ai soccorsi ha raccontato che il punto d’impatto si trova su un pendio difficile da raggiungere, lontano da tutto. Isolato. Un posto che non lascia scampo.
Sul perché sia precipitato, però, ancora nessuna certezza. Il maltempo? Un guasto tecnico? Un errore umano? Tutte ipotesi. Nessuna conferma. Quel che resta è solo una montagna silenziosa e i rottami sparsi. E una scia di dolore che adesso attraversa la Russia intera.
Un aereo caduto. Una lista di nomi che non torneranno a casa. E un altro giorno nero per l’aviazione russa.