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Infezioni da zecche, nuovo test di diagnostica molecolare

malattia zecche

Con l'aumento delle temperature le zecche popolano molte più zone, e così crescono i casi di infezioni. Una diagnosi veloce può salvare la vita.

Sarebbe il cambiamento climatico il principale responsabile dell’aumento, in questo caso, non delle temperature ma delle infezioni da punture di zecche. A sostenerlo gli esperti in materia che si sono riuniti a Milano per partecipare al convegno internazionale “Giornate infettivologiche Luigi Sacco 2019” che si è svolto a fine maggio.

Malattia di Lyme

A causa dell’innalzamento della colonnina di mercurio, infatti, il caldo è arrivato anche in zone dove, fino a poco tempo fa, ci si rifugiava per trovare invece un po’ di fresco ristoro. A popolare queste aree ci hanno così pensato le zecche, tanto che in molti luoghi del nord est Italia (Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Trento, Bolzano) sono stati registrati diversi casi di borreliosi.

La malattia di Lyme è infatti provocata da un batterio che infesta le zecche, le quali a loro volta possono infettare tanto l’uomo quando gli animali. Secondo il New York Times questa è “la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente nel mondo dopo l’AIDS”, causando nei pazienti artrite.

L’encefalite

Ancora più pericolosa la TBE, un’encefalite trasmessa da zecche stavolta causata da un virus che coinvolge il sistema nervoso centrale e che può provocare anche la meningite. Poiché questo tipo di infezione può causare morte e danni neurologici permanenti si è messo a punto un test di diagnostica molecolare (Rt-Pcr) in grado di individuare in un massimo di un paio d’ore la presenza di uno degli agenti patogeni collegabili al morso di una zecca. Per una diagnosi tempestiva e, di conseguenza, salvavita.