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Sconfigge il cancro in Puglia e va a "combatterlo" in Spagna

Una donna vince su un tumore e va a studiarne i meccanismi

Una ricercatrice che era reduce dalla terribile esperienza sconfigge il cancro in Puglia e va a studiarlo in Spagna nelle tecniche più avanzate

Sconfigge il cancro in Puglia e va a “combatterlo” in Spagna, secondo un meraviglioso criterio per cui per lei la  lotta contro la malattia diventa stimolo per aggiornarsi su come condurla meglio. La vicenda è stata narrata dal padre della protagonista in un bell’articolo pubblicato da La Gazzetta del Mezzogiorno che prende piede dall’input di una rivoluzionaria applicazione medica eseguita a Taranto. Il media fa sapere che una giovane ricercatrice in Spagna sta sperimentando in team, protocolli di attività fisica come “terapia adiuvante nel trattamento dei tumori cerebrali pediatrici”. 

Ricercatrice sconfigge il cancro in Puglia 

E la Gazzetta fa sapere che anni fa quell’esperienza era toccata proprio a lei. “Qualche anno fa, ci è passata lei dalla via del dubbio e ha dovuto decidere se curarsi al Nord o se seguire le terapie” dell’ospedale Moscati di Taranto. La testimonianza è del padre della ricercatrice: “Ci siamo fidati dei medici ai quali abbiamo chiesto se al Moscati avrebbe potuto svolgere tutto il percorso diagnostico prima e terapeutico dopo. Loro ci hanno dato certezze. Solo dopo abbiamo avuto prova che la nostra fiducia era stata ben riposta”. 

Il metodo del Moscati e la fiducia

La Gazzetta spiega che il Moscati applica “la metodica Car-T che sfrutta il sistema immunitario dei pazienti e, ad aprire il cammino in Puglia, il reparto di Ematologia”. Ha proseguito il padre: “Mia figlia  ha sperimentato nella fase più dura della sua vita che cosa significa ‘essere presa in carico’, prendersi cura della persona, dettaglio che non è trascurabile rispetto alla cura della malattia stessa e lo ha imparato osservando i tanti modelli degli infermieri e dei medici con cui si è confrontata”. E in chiosa: “E deve essersi appassionata così tanto all’idea di cura, da scegliere di occuparsi a sua volta dei ragazzi con tumore e del loro sviluppo fisico, emotivo, sociale”.