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Funerali di Nahel in Francia: tra lutto e rabbia, le città continuano a protestare

Francia

Quarantacinquemila i poliziotti impegnati in Francia finora per spegnere le proteste legate alla morte di Nahel, il diciassettenne ucciso da un poliziotto durante un posto di blocco: oggi i funerali

Quarantacinquemila i poliziotti impegnati in Francia per la quarta notte consecutiva di proteste per la morte del diciassettenne per mano di un poliziotto. Si chiamava Nahel, aveva diciassette anni ed è stato ucciso durante un posto di blocco a Nanterre. Oggi i funerali.

I numeri delle proteste

Sono state arrestate finora 994 persone (120 solo a Parigi) che hanno dato vita a scontri e saccheggi in diverse città della Francia. Dopo una visita notturna a Mantes-la-Jolie, nella banlieue parigina, il ministro dell’Interno Gèrald Darmanin fa sapere: «Vincerà la Repubblica. Non confondo le poche migliaia di delinquenti con la stragrande maggioranza dei nostri connazionali che vive nei quartieri popolari», annunciando l’arrivo in città di un aereo da ricognizione delle forze speciali. Oltre ottanta persone sono state fermate in un assalto a un’armeria: rubati quattro fucili da caccia. Scontri anche a Nanterre, dove razzi pirotecnici sono stati lanciati contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni.

Parola a Emmanuel Macron

Emmanuel Macron fa appello alla responsabilità. Il presidente della Repubblica francese si rivolge ai genitori dei giovani manifestanti: «Un terzo degli arrestati è giovane o molto giovane, è responsabilità dei genitori tenere a casa i figli minorenni. Faccio appello al senso di responsabilità delle famiglie» dichiara aggiungendo che nelle prossime ore verranno prese misure anche riguardo al controllo dei social network e di chi li usa per fomentare il disordine.