Domenica 17 dicembre in Serbia si terranno elezioni anticipate. Il presidente Aleksandar Vučić mercoledì ha infatti sciolto il parlamento a meno di due anni dalle ultime elezioni. Il suo partito, il Partito Progressista serbo (di destra e nazionalista), governa il paese dal 2012.
Le ragioni delle dimissioni
Da mesi la Serbia è scossa da forti proteste e manifestazioni contro il governo e il presidente. Queste sono iniziate a maggio in seguito a un attacco armato contro una scuola che causò la morte di 18 persone, di cui la metà bambini.
C’è un’altra ragione di malcontento però e riguarda il Kosovo. La Serbia infatti non ha mai riconosciuto la sua indipendenza e la situazione comincia a farsi tesa.
Il governo serbo
Vučić domina la politica serba da un decennio, ha 53 anni e un passato da nazionalista radicale. Nel 2017 era stato eletto presidente, poi rieletto nel 2022 con ampio margine.
Secondo i sondaggi tutt’ora il suo partito riscuote ampi consensi, detenendo la maggioranza relativa del 44%. Per governare però potrebbe aver bisogno dell’appoggio di nuove forze politiche di stampo filorusso e ultranazionalista che dovrebbero contare l’11% dei voti.