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Shimon Peres, l'addio nella notte all'ex presidente israeliano

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L'ex presidente israeliano Shimon Peres è morto questa notte per le conseguenze dell'ictus che lo aveva colpito circa due settimane fa. Erano le 2 e 15 ora locale quando l'ex presidente di Israele Shimon Peres è deceduto all'ospedale Tel Ha-Shomer di Tel Aviv. In Italia era l'una e un quarto di ...

L’ex presidente israeliano Shimon Peres è morto questa notte per le conseguenze dell’ictus che lo aveva colpito circa due settimane fa.

Erano le 2 e 15 ora locale quando l’ex presidente di Israele Shimon Peres è deceduto all’ospedale Tel Ha-Shomer di Tel Aviv. In Italia era l’una e un quarto di notte. Peres si trovava ricoverato da un paio di settimane a seguito di un ictus che lo aveva colpito e ridotto in condizioni sembrate fin da subito molto gravi. Poi quindici giorni di lotta fra vita e morte, con la situazione definita “critica ma stabile”, infine l’improvviso peggioramento e questa notte la dipartita. In mattinata è prevista una conferenza stampa dei medici dell’ospedale Tel Ha-Shomer di Tel Aviv.

Alla stampa ha invece già parlato il figlio di Peres, Chemi: “nella sua vita e con le sue azioni mio padre ci ha lasciato in eredità il domani”, “ci ha ordinato di edificare il futuro di Israele con coraggio e saggezza, e di spianare sempre strade per un futuro di pace”.

Costante impegno per la pace

Shimon Peres aveva 93 anni. Ex presidente dello stato di Israele, statista di fama mondiale insignito nel 1994 del premio Nobel per la pace. L’attuale premier israeliano Benyamin Netanyahu, insieme con la moglie, hanno espresso “profondo dolore per la morte di una persona cara alla Nazione intera, ed ex capo di Stato di Israele”. Oggi seduta di lutto per il governo israeliano, convocata dallo stesso Netanyahu.

Immediata la diramazione di un comunicato ufficiale dalla Casa Bianca. Peres, si legge nella nota di Washington, era “guidato da una visione della dignità umana e di un progresso verso il quale lui sapeva che le persone di buona volontà avrebbero potuto avanzare insieme”. Per lui, l’impegno per la ricerca della soluzione pacifica era costante, “radicato nella sua base morale inscalfibile e nel suo ottimismo instancabile”.