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Si fingono carabinieri e rapinano la casa in un campo rom: rubati Rolex e Cartier, arrestati due poliziotti

poliziotti rapinano campo rom

Gli agenti, in servizio presso il commissariato Salario-Parioli, si trovavano già ai domiciliari per fatti analoghi.

Choc a Roma dove due poliziotti sono stati arrestati per rapina in un’abitazione in un campo rom. Fingendosi carabinieri, dopo una finta perquisizione, hanno rapinato la casa di una famiglia rom.

Si fingono carabinieri per rapinare la casa di una famiglia rom: arrestati due poliziotti (veri)

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia, insieme alla Squadra Mobile di Roma, hanno arrestato due poliziotti del Commissariato Salario Parioli, già sospesi dal servizio in quanto ai domiciliari per altra causa, e altri due uomini, un marocchino e un croato con l’accusa di rapina in abitazione, dopo un’indagine coordinata dalla procura capitolina. 

La dinamica della rapina

Secondo una prima ricostruzione, gli arrestati si sarebbero introdotti nella casa di due coniugi all’interno del campo rom di via dei Gordiani, a Roma, fingendosi carabinieri dei Parioli. Secondo quanto appreso, hanno presentato un distintivo delle forze dell’ordine, sostenendo di dover eseguire una perquisizione per cercare armi e droga

Una volta dentro, avrebbero bloccato i due adulti e i loro figli minori, chiudendo la porta di casa e aggredendo verbalmente la donna, che aveva dubitato della loro identità. Lo spavento, raccontano gli inquirenti, sarebbe stato tale da causarle un malore e da far piangere dalla paura il figlio di 12 anni.

Il furto 

I finti poliziotti avrebbero smontato i pannelli di rivestimento dell’abitazione con un trapano e portato via circa 5.000 euro in contanti, cinque orologi Rolex e un Cartier.

Indagini in corso

Le indagini dei carabinieri hanno consentito di individuare non solo tre dei presunti autori materiali, ma anche il presunto basista: un cittadino croato che avrebbe fornito ai complici informazioni dettagliate sulla casa e sui nascondigli utilizzati per custodire denaro e gioielli. Lo stesso uomo, con precedenti penali, già indagato nell’estate del 2023 per possesso di un’auto rubata e con targhe contraffatte, avrebbe avuto un ruolo decisivo nella pianificazione della rapina.

L’inchiesta si è basata sulle testimonianze della famiglia aggredita, sulle immagini di videosorveglianza e sull’analisi dei cellulari degli indagati.