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Soldato americano in Corea del Nord: cosa è successo?

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Secondo il Comando ONU, il 23enne sarebbe stato arrestato

Ci sono ancora molte ombre sulle sorti del soldato americano che martedì 19 luglio ha oltrepassato la linea di confine con la Corea del Nord. Il giovane avrebbe sconfinato nei pressi della Joint Security Area (JSA), una zona “calda” in cui gli eserciti delle due Coree si trovano a poca distanza l’uno dall’altro.

Appena uscito da una prigione sudcoreana, attendeva il rientro in USA

Il soldato, Travis T. King di 23 anni, era stato rilasciato da una prigione sudcoreana il 10 luglio, dopo aver scontato una pena di due mesi per aggressione. A seguito del rilascio, King avrebbe dovuto essere trasferito negli Stati Uniti, dove probabilmente lo attendeva un provvedimento disciplinare e conseguente congedo dal servizio militare.

King era stato scortato in aeroporto lunedì 18 luglio, dopo aver passato una settimana in una base statunitense in Corea del Sud. La scorta militare lo aveva lasciato all’ingresso del terminal dove poi avrebbe dovuto imbarcarsi. Ma King non è mai salito sull’aereo: una volta fuggito dall’aeroporto, si è unito a un tour guidato nella zona JSA.

La fuga e lo sconfinamento volontario durante un tour turistico

La JSA si trova all’interno della Zona Demilitarizzata (DMZ), una delle aree più militarizzate al mondo ed è piena di mine, recinzioni, filo spinato e telecamere di sorveglianza. I partecipanti dei tour vengono infatti istruiti sui comportamenti da seguire, tra cui il divieto imperativo di oltrepassare il confine.

Secondo un testimone che stava partecipando allo stesso tour con King, il sodato si sarebbe improvvisamente messo a ridere e avrebbe poi iniziato a correre tra gli edifici, dirigendosi verso la linea di confine prima che il personale del tour potesse fare in tempo a fermarlo.

Le indagini sul probabile arresto in Corea del Nord

Non è ancora chiaro sulla base di quali informazioni il Comando delle Nazioni Unite ritenga che King sia stato arrestato. In mancanza di notizie ufficiali, si potrebbe trattare di una conclusione fondata su supposizioni molto verosimili: un’intrusione non autorizzata non sarebbe certo tollerata dalle autorità locali della Corea del Nord.

Le Nazioni Unite hanno fatto sapere di essere al lavoro per “risolvere l’incidente” e liberare il cittadino americano.