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Quali spese per i figli si possono scaricare?

Spese per i figli detraibili: ecco quali sono

In questo articolo, illustriamo tutte le spese per i figli detraibili dalle tasse.

Le spese scolastiche sono la prima voce che si può detrarre: la mensa, la spesa per le gite, quello che paghi per i servizi di post scuola e pre scuola, i corsi a pagamento che i bambini fanno a scuola come il teatro o l’inglese per esempio. Allo stesso modo anche la spesa per l’asilo nido pubblico o privato ha un diritto a una detrazione del 19% , anche per le cosiddette “sezione primavera” o “sezione ponte”, che stanno a cavallo tra il nido e la scuola dell’infanzia. Se invece si è optato per l’asilo in famiglia (un’opzione molto diffusa e riconosciuta in Alto Adige ma meno in altre regioni italiane) è bene verificare caso per caso e chiedere maggiori informazioni al commercialista.

I contributi babysitter

Nel momento in cui si è deciso di non mandare i bambini all’asilo nido, ma si è scelto di collaborare con una babysitter anche qui esiste un’agevolazione fiscale che riguarda i contributi versati all’INPS per la babysitter. Purtroppo il bonus babysitter non esiste più, ma questa deduzione è comunque un vantaggio per i genitori, e magari un incentivo a regolarizzare la collaborazione.

E’ bene conservare tutti i bollettini dei pagamenti versati, o le ricevute dei pagamenti on-line, e poi prendere in considerazione, come anche per le altre voci, solo i contributi effettivamente versati nell’anno fiscale per il quale si sta facendo la dichiarazione dei redditi, quindi quello precedente all’attuale.

Spese sportive per i bambini

Anche le spese per le attività sportive dei bambini si possono scaricare dalle tasse. Questa possibilità è prevista per i figli dai 5 anni e i 18 anni e ha un tetto massimo di 210 euro per ogni figlio a carico. Non molto dunque, ma sempre meglio di nulla. Una precisazione: deve trattarsi di attività sportive organizzate da associazioni sportive dilettantistiche (con la sigla ADS nella ragione sociale) oppure presso impianti destinati all’attività sportiva gestiti sia in forma pubblica che privata. Se è un’associazione culturale che organizza un corso di yoga per bimbi non si può detrarre. Inoltre ci vuole sempre, come forma di pagamento, un bonifico o la ricevuta del pagamento, con i dati anagrafici del bambino, il codice fiscale di chi effettua il pagamento, il tipo di sport, e i dati dell’associazione che organizzalo sport. Di solito le segreterie sono organizzate per dare un attestato dei pagamenti effettuati durante l’anno passato

Spese mediche

Sono tantissime le spese mediche per i figli detraibili: le medicine, il costo degli occhiali, le visite ortopediche, per esempio, senza tetto massimo. Ovviamente, così come per gli adulti, non valgono le spese per i parafarmici o per gli integratori alimentari, e nemmeno per latte artificiale o altri alimenti per neonati. Invece valgono le visite specialistiche (dallo psicologo all’otorino), il certificato medico per praticare l’attività sportiva. C’è poi la categoria dei “dispositivi medici”: le scarpe ortopediche, gli occhiali, l’apparecchio per aerosol, il termometro sono tutti esempi di spese con diritto di detrazione dalle tasse.

Spese per il trasporto pubblico

Anche se in molte città italiane fino ad una certa età i bambini viaggiano sui mezzi pubblici in modo gratuito o ad una cifra annuale simbolica (attorno ai 3 o 5 euro), è importante sapere in generale che l’abbonamento ai mezzi pubblici per i minori è detraibile.

A chi spettano le detrazioni per le spese per i figli?

Le detrazioni per le spese quando i figli sono a carico di entrambi i genitori dipende dall’intestazione del pagamento. Ad esempio, se la fattura dell’otorino per la visita del bambino è intestata alla madre, sarà lei a poterla scaricare dalle tasse. Se invece la fattura riporta i dati del bambino, la detrazione potrà essere scaricata da entrambi i genitori, metà per uno. Nel caso di separazioni legale e affidamento congiunto dei figli, la detrazione spetta, in mancanza di accordo tra le parti, al 50% per ciascuno dei genitori. I genitori però possono accordarsi e attribuire l’intera detrazione al genitore con reddito complessivo più elevato in modo che vi siano maggiori vantaggi.