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Stati Uniti fuori dall'accordo sul clima di Parigi, storico annuncio di Trump

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il ritiro del Paese dall'accordo sul clima firmato nel 2015 a Parigi. Le prime reazioni

La giornata di oggi sarà certamente ricordata per quella che è a tutti gli effetti una decisione storica: l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul clima firmato nel 2015 a Parigi. E’ stato il presidente Donald Trump ad annunciarlo poco fa nel corso di una conferenza stampa, sottolineando che “L’accordo negoziato da Obama impone target non realistici per gli Stati Uniti nella riduzione delle emissioni, lasciando invece a paesi quali la Cina un lasciapassare per anni”; è quanto riportato sul documento distribuito in Congresso dalla Casa Bianca, primaria motivazione legata alla decisione di Trump; decisione che potrebbe però avere conseguenze imprevedibili, portando altri Paesi a decidere di uscire dall’accordo seguendo la medesima strada degli Usa, dicendo di fatto addio agli impegni presi da 195 nazioni allo scopo di abbattere il livello delle emissioni inquinanti nell’arco di pochi anni.

“Gli Stati Uniti sono già alla guida del mondo per la produzione di energia e non hanno bisogno di un accordo negativo che danneggia i lavoratori americani”, sono le dichiarazioni che arrivano dalla Casa Bianca in merito all’uscita da un accordo che “impone dei costi in anticipo sugli americani a danno dell’economia e della crescita del lavoro, mentre strappa impegni insignificanti da altri Paesi, come la Cina”. Trump ha così mantenuto la parola data ai suoi elettori: “Vogliamo un accordo che sia giusto. Se ci riusciremo benissimo, altrimenti pazienza”, ha aggiunto.

Ci sarà “la fine dell’applicazione degli impegni di riduzione“, ha aggiunto Trump, “e soprattutto” dei versamenti al Fondo verde per il clima “che costa agli Usa una fortuna”. Il presidente ha parlato agli americani e al resto del mondo dal rose Garden della Casa Bianca, davanti ai suoi più stretti consiglieri, assente invece la figlia Ivanka Trump, che si era in precedenza opposta al ritiro degli Usa dall’accordo di Parigi.

Le prime reazioni dopo la storica decisione di Donald Trump

Tra le primissime reazioni all’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi vi è quella dell’ex presidente Barack Obama che ha attaccato Trump: “L’amministrazione Trump si sta unendo a una piccola manciata di nazioni che rifiutano il futuro”, facendo riferimento a Nicaragua e Siria, unici paesi al mondo che non hanno siglato l’intesa, sottolineando di aver “fiducia nel fatto che gli Stati, le città e le aziende faranno un passo avanti e aiuteranno a proteggere il pianeta per le future generazioni”. “Condanno questo atto brutale contro l’accordo di Parigi di Donald Trump. Leadership significa combattere i cambiamenti climatici insieme, non abbandonare l’impegno”, ha sottolineato il premier belga Charles Michel con un tweet.

Anne Hidalgo, sindaco di Parigi e presidente del C40, gruppo di oltre 90 città che combattono contro i cambiamenti climatici, ha scritto su Twitter: “Ritirando gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, il presidente Trump commette un errore fatale”, invitandolo poi “a rivedere la sua decisione”. Più moderata la reazione di Mosca: “La Russia dà grande importanza all’accordo sul clima ma va da sé che la sua efficacia viene ridotta senza i suoi attori chiave”, ha detto il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov.

La preoccupazione è legata al possibile effetto domino di Paesi come Indonesia, Malesia, Filippine ed India che potrebbero fare marcia indietro ed uscire dall’accordo.