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Stupra bambina di 12 anni, ma dice che era "consenziente": la legge gli dà ragione

Violenza

Ha violentato una bambina di 12 anni ma si è giustificato dicendo che era "consenziente". La legge è d'accordo con lui.

Ha violentato una bambina di 12 anni ma si è giustificato dicendo che era “consenziente”. La legge è d’accordo con lui. Il fatto è accaduto in Nuova Zelanda e l’uomo ha potuto giustificare la sua posizione.

Stupra bambina di 12 anni, ma dice che era “consenziente”: la legge gli dà ragione

Ha stuprato una bambina di 12 anni ma si è giustificato dicendo che la piccola era “consenziente“. Tulisi Leiataua, un uomo neozelandese, è accusato di aver abusato di due bambine, una di 8 anni e una di 12 anni. Davanti al giudice si è difeso dicendo che la bambina di 12 anni era “consenziente“. La sua difesa si è basata su questo, proprio perché la legge della Nuova Zelanda lo permette. Nonostante l’età in cui è fissato il consenso sessuale, ovvero 16 anni, esiste un comma della legge che consente a chi è accusato di stupro di potersi difendere facendo appello al fatto che la vittima, anche se minorenne, era consenziente. 

Le leggi sono state rimesse in discussione

Questa vicenda ha completamente scosso la Nuova Zelanda, tanto da rimettere in discussioni alcune leggi che non vanno a tutelare in modo adeguato i minori. Molti attivisti si stanno battendo perché la legge venga presto rivista e perché i minori vengano tutelati adeguatamente. Tulisi Leiataua alla fine del processo è stato dichiarato colpevole, ma il solo fatto che abbia potuto difendersi puntando sull’ipotetico consenso di una bambina di 12 anni ha scioccato il Paese.