> > Tensione in Tribunale, la rabbia dei familiari delle vittime di Rigopiano: "Q...

Tensione in Tribunale, la rabbia dei familiari delle vittime di Rigopiano: "Questo è un Paese di m...."

Rigopiano

I familiari delle vittime di Rigopiano hanno espresso tutta la loro rabbia dopo la sentenza. In Tribunale ci sono stati momenti di grande tensione.

I familiari delle vittime della strage di Rigopiano hanno espresso tutta la loro rabbia e si sono sfogati nell’aula del Tribunale di Pescara dopo la sentenza del processo di primo grado, che ha assolto quasi tutti i 30 imputati, con solo 5 condanne.

Tensione in Tribunale, la rabbia dei familiari delle vittime di Rigopiano: “Questo è un Paese di m….”

Questo è un Paese di m….” hanno tuonato i familiari delle vittime della strage di Rigopiano nell’aula del Tribunale di Pescara, alla lettura della sentenza del processo di primo grado, che ha assolto quasi tutti i 30 imputati, con solo 5 condanne, tra cui quella del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, con una pena minima di 2 anni e 8 mesi per un solo capo di imputazione. Tanta rabbia e delusione da parte dei familiari delle 29 vittime della tragedia avvenuta il 18 gennaio 2017, che si aspettavano diverse condanne, come aveva richiesto anche la Procura. Tantissime urla di “vergogna” sono partite dopo la lettura della sentenza e qualcuno ha cercato di parlare con il Gup. “Quella scritta la dovete cancellare in questo Tribunale” hanno detto al giudice.

Lo sfogo dei familiari delle vittime di Rigopiano

Assolvendo quelli che hanno ammazzato i nostri parenti, oggi ci avete ucciso, ci avete massacrati” hanno dichiarato i familiari delle vittime in un lungo sfogo. “L’Italia fa schifo perché questa non è giustizia. Da questo processo si doveva dare fiducia gli italiani invece ora tutti devono prendere coscienza che la giustizia in Italia non esiste. È tutto pilotato dai politici” hanno aggiunto, esprimendo la loro rabbia. Ci sono stati momenti di grande tensione, con persone bloccate dalle forze dell’ordine per non farle avvicinare al Gup. Sono andate in scena urla, calci alle sedie e ai tavoli, da parte di alcuni familiari. Si è sfiorato anche lo scontro fisico tra alcuni parenti delle vittime e alcuni poliziotti presenti in aula. “Giudice, non finisce qui” è stata la minaccia rivolta al giudice Sarandrea, da parte di Giampaolo Matrone, 39enne superstite della tragedia di Rigopiano, che sotto la valanga ha perso sua moglie Valentina Cicioni. L’uomo è stato allontanato dalle forze dell’ordine. “È stato cancellato il reato di disastro colposo” ha commentato il capo della Procura pescarese Giuseppe Bellelli, visibilmente deluso. Una decisione quella del Gup che smantella la ricostruzione dell’accusa, ma i pm faranno ricorso in Appello. “Attenderemo le valutazioni della sentenza per valutare il ricorso all’Appello, Ciò che emerge chiaramente è che è stato cancellato il reato di disastro colposo” ha aggiunto Bellelli.