Ha solo undici anni. E una scena davanti agli occhi che nessuno dovrebbe vedere. Non un adulto. Figuriamoci un bambino. Ma lui, quel giorno, sabato 17 maggio, ha preso in mano il telefono e ha fatto l’unica cosa possibile: questo bimbo di 11 anni chiama la polizia. All’operatore ha detto poche parole, ma bastavano.
«Mia madre sta bruciando i nostri cagnolini. Dice che io… io sono il diavolo». Silenzio. Poi la corsa delle pattuglie verso quella casa, mentre il pomeriggio sembrava andare in fumo. Letteralmente.
Bimbo chiama la polizia: “Sta bruciando i cani, crede che io sia il diavolo”
Gli agenti sono arrivati poco dopo. Lì fuori, ad attenderli, un’auto. Dentro, quattro bambini tra i due e gli undici anni. un bimbo di questi chiama la polizia. Sulla scena una donna: Veronica Loredo, 32 anni. Mani sporche di cenere, sudore freddo, occhi fuori controllo. Urlava dal finestrino abbassato: «Aiuto! Qualcuno vuole uccidermi!». Ma nessuno stava cercando di farle del male. Lei stessa, in quel momento, era il pericolo. Secondo la dichiarazione giurata raccolta dagli agenti, la donna ha poi ammesso tutto. Di aver ucciso i due cani. Di averlo fatto davanti ai suoi figli.
Orrore domestico, bimbo chiama la polizia: mentre vengono bruciati i suoi cagnolini
Il più grande dei bimbi ha spiegato ogni cosa. Che lei li aveva fatti salire tutti in macchina. Che poi aveva preso i cagnolini. E li aveva… bruciati. Gli agenti hanno trovato i resti davanti all’abitazione. Nessun dubbio, troppe conferme. Macchie sulle mani, odore nell’aria, dettagli che si incastravano uno dopo l’altro. Veronica Loredo è ora accusata di crudeltà verso gli animali e di aver messo in pericolo la vita dei minori. Arrestata, è detenuta in attesa di giudizio. La cauzione è fissata a 400mila dollari.
E il bimbo? Ha parlato. Ha avuto il coraggio di dire la verità. Anche quando faceva male. Anche quando era sua madre. E quella telefonata, fragile e disperata, ha forse salvato quattro vite.