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Texas, infermiere condannato per aver ucciso 4 pazienti con un'iniezione d'aria

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È stato stato condannato per l'omicidio di 4 persone, l'infermiere del Texas accusato di aver iniettato aria nelle arterie di 4 pazienti

Arrestato nel 2018 – dopo la pausa del processo dovuta alla pandemia – l’infermiere 37enne William George Davis è stato condannato per aver causato la morte di quattro pazienti che avevano da poco subito un intervento chirurgico

Infermiere del Texas condannato 

Dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia, il processo ha dato il suo verdetto. Martedì 19 ottobre, la giuria della Contea di Smith ha dichiarato William George Davis, di Hallsville, colpevole di omicidio capitale che ha coinvolto più vittime. 

L’infermiere del Texas,  era stato arrestato nel 2018 con l’accusa di aver iniettato aria nelle arterie dei quattro pazienti che avevano precedentemente subito un intervento chirurgico al cuore al Christus Trinity Mother Frances Hospital di Tyler (nel 2017 e nel 2018).  L’iniezione di aria nel sistema arterioso del cervello infatti, provoca lesioni cerebrali e morte.

Le vittime dell’infermiere condannato 

Le vittime – John Lafferty, Ronald Clark, Christopher Greenway e Joseph Kalina – erano infatti deceduti con sitnomi simili a quelli di un ictus. Le indagini hanno  escluso che i quattro siano morti per complicazioni dovute alle operazioni  o patologie pregresse. Erano infatti in condizioni stabili e in via di guarigione dopo i rispettivi interventi chirurgici.  Le scansioni TC hanno invece mostrato spazi arteriosi anomali nei loro cervelli. O meglio, la presenza di aria nel sistema arterioso del loro cervello.

Nessuna sfortuna, l’infermiere condannato per omicidio

Per la Corte non si è trattato dunque del caso di un capro espiatorio, che ha avuto la sfortuna di trovarsi presente nei momenti in cui sono avvenuti i decessi. Tra l’altro, il pubblico ministero ha fatto notare come l’ospedale non ha cambiato nessuna delle sue procedure eppure non ha avuto mai più incidenti del genere da quando l’infermiere trentasettenne ha lasciato la struttura presso il quale prestava servizio.